Le immagini di Francesco Di Ruocco raccontano la Giornata del Ricordo e il legame profondo tra la città, il mare e la memoria collettiva.
Anzio, 2 nov. 25 – di Elvio Vulcano
Un giorno per fermarsi, guardare, ricordare
Il vento di novembre porta con sé il profumo del mare e il peso dolce della memoria. Oggi, 2 novembre, le città di Anzio e Nettuno si sono fermate per rendere omaggio ai defunti: soldati, marinai, cittadini, famiglie intere segnate dal tempo e dalle tragedie della storia. Ogni gesto, ogni fiore deposto, ogni sguardo rivolto alle lapidi è un piccolo atto di gratitudine verso chi ha contribuito a scrivere la storia di questa terra.
Nelle fotografie di Francesco Di Ruocco, la luce del mattino, i volti commossi e le mani che si stringono restituiscono la profondità di un giorno che non è solo commemorazione, ma appartenenza.
Un sussulto della terra, un richiamo alla fragilità
Alle 22:47 di sabato 1° novembre, la terra ha tremato lievemente al largo di Anzio.
Un terremoto di magnitudo 3.2, percepito dalla popolazione, ha ricordato a tutti quanto la vita, come la terra e il mare, sia fragile e imprevedibile. Proprio in questo giorno dedicato al ricordo, il pensiero si è esteso anche a tutte le vittime dei terremoti, e in particolare alla famiglia Tulli, originaria di Nettuno.
Il 24 agosto 2016, nel sisma di Amatrice, persero la vita Ezio Tulli, agente di polizia, e i suoi due figli Ludovica e Leonardo. Sopravvisse la moglie Giovanna Gagliardi, custode silenziosa di una memoria che la città continua a onorare con rispetto e affetto. “Il terremoto di stanotte è stato un piccolo sussulto della terra, ma un grande richiamo al valore della vita e alla forza del ricordo,” ha commentato un partecipante alla cerimonia, quasi a unire in un unico pensiero il passato e il presente.
Il percorso del ricordo: un cammino tra i luoghi della storia
Il programma della Giornata del Ricordo e della Commemorazione di tutti i Defunti ha avuto inizio alle 8:30 con la visita al Beach Head RAV Commonwealth Cemetery di Falasche, luogo simbolo della memoria internazionale. Sono seguite le cerimonie al War Commonwealth Cemetery di Santa Teresa (ore 9:15) e al Cimitero civile di Anzio (lato vecchio, ore 9:30), in un cammino scandito dal silenzio e dai fiori. Alle 10:00, la Piazza Garibaldi di Anzio ha accolto il tradizionale omaggio al Monumento ai Caduti, con la partecipazione delle autorità civili, militari e religiose. Successivamente, alle 11:00, la commemorazione si è spostata a Nettuno, in Piazza Cesare Battisti, per poi concludersi a mezzogiorno presso l’American Sicily Rome Cemetery, dove riposano oltre settemila soldati americani della Seconda Guerra Mondiale. Nel pomeriggio, alle 15:30, la Santa Messa di commemorazione di tutti i fedeli defunti presso il cimitero civile di Anzio (lato nuovo) — a cura delle parrocchie del territorio — ha raccolto la comunità in un momento di fede e silenzio condiviso.
L’obiettivo che racconta la memoria
Gli scatti di Francesco Di Ruocco accompagnano e impreziosiscono questa giornata, trasformando la cronaca in racconto. Le sue immagini, sobrie e intense, catturano l’essenza della memoria: la dignità nei gesti, la forza dei simboli, la luce che accarezza i monumenti e i volti. “La memoria non è un rito, è un dialogo continuo tra ciò che siamo stati e ciò che vogliamo continuare a essere.” Attraverso l’obiettivo, la città rivive la propria identità: un luogo di mare e di storia, di sacrificio e di pace.
Un novembre che unisce passato e futuro
La giornata del 2 novembre segna il cuore del novembre del ricordo, un mese che Anzio dedica alle vittime del mare, ai caduti di guerra e a chi ha difeso la libertà. Un calendario che non è solo un insieme di cerimonie, ma un atto di riconoscenza e comunità. Come il mare che bagna le sue coste, la memoria di Anzio non si ferma mai: si rinnova, ritorna, e ci insegna ogni volta a guardare più a fondo, per riconoscere in ogni volto, in ogni nome inciso nella pietra, il riflesso della nostra umanità.
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