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“Basta con i tecnici, è il tempo della buona politica”. Salvini suona la carica




1 Settembre 2022 – 20:33




Stop al numero chiuso per la facoltà di medicina, 30 miliardi di aiuti per le imprese e nucleare: Matteo Salvini alla Statale ribadisce i punti più urgenti












In queste ore, Matteo Salvini è stato ospite all’università Statale di Milano, dove è tornato a chiedere l’abolizione del numero chiuso per la facoltà di medicina, al momento la miglior strada da percorrere per far fronte alla carenza di dottori nel nostro Paese. Ma sono stati numerosi i temi affrontati dal leader della Lega, tra i quali la necessità di tornare a un governo politico e non tecnico, perché è arrivato “il tempo della buona politica” e la Lega “ha sempre mantenuto gli impegni presi“. I sondaggi sono tutti favorevoli alla coalizione di centrodestra, “dicono che stiamo per stravincere, e che il centrodestra avrà i due terzi dei seggi. Ma mi interessa vincere, e governare, un Paese vivo, non in ginocchio“.

Per questo motivo Matteo Salvini è tornato a chiedere “un decreto Energia, un decreto di salvezza nazionale“. Una misura che serve adesso, e non col nuovo governo, perché “fra sei mesi molte fabbriche non ci saranno più e molti operai saranno a casa“. Il leader della Lega è stato chiaro: “Noi chiediamo la fiducia agli italiani per la buona politica con la ‘p’ maiuscola. Ci prendiamo le nostre responsabilità“. Il 25 settembre è sempre più vicino e i sondaggi sono tutti concordi nell’evidenziare una netta dominanza del centrodestra sulla sinistra. Il governo che entrerà dovrà far fronte a un autunno molto caldo sotto molti punti di vista ma Salvini ha detto che non vuole correre il rischio di avere “un milione di disoccupati in piazza a novembre” per colpa di un Paese messo in ginocchio dai rincari di gas ed elettricità. Per questo motivo torna a incalzare il governo Draghi, e il leader del Pd Enrico Letta, affinché lavori a un decreto da “trenta miliardi subito, altrimenti rischiamo di perdere un milione di posti di lavoro“. Quello di Matteo Salvini è un appello a tutta la politica: “La Lega dice è meglio spendere adesso 30 miliardi per salvare aziende, negozi e posti di lavoro piuttosto che spenderne 100 tra sei mesi per pagare disoccupazioni e casse integrazioni. Tutto il mondo sta andando in questa direzione: c’è un governo in carica per due mesi ancora almeno, non possiamo aspettare il nuovo governo. 30 miliardi di debito ora sono molto meglio rispetto a 100 miliardi di debito tra tre mesi“.

Ma l’Italia deve guardare anche avanti e pensare al futuro, che non potrà più dipendere a doppio filo da altri Paesi, tanto meno dalla Russia. Per questa ragione è importante guardare al nucleare come risposta alla crisi: questa è la direzione presa dalla Lega, ma non solo, perché “tutto il mondo sta andando verso quella direzione” ed è quindi “fuori discussione che serva aprire le centrali“. L’esempio ce lo danno i vicini di casa della Francia, che “investe in sei nuovi reattori nucleari e noi compriamo l’energia a caro prezzo dai francesi. Siamo poco furbi“. Parole rivolte soprattutto alla sinistra, che ostacola i progetti per il nucleare di nuova generazione. “Fratoianni dice no all’energia più sicura e pulita che esista, Salvini dice sì. Poi dove farla non lo decidono né Salvini né Fratoianni. Ci sono docenti universitari, ingegneri e scienziati che sostengono che nucleare è il futuro. Lasciamo che sia il Politecnico a decidere“, ha concluso il leader della Lega.

























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