26 Giugno 2025

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Covid, ecco cosa fare se ci si ammala prima di partire per le vacanze

Covid, ecco cosa fare se ci si ammala prima di partire per le vacanze
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Turismo

Vademecum del Codacons: nei casi di positività al Covid che impediscono di usufruire di trasporti, soggiorni, pacchetti vacanza e altri servizi già acquistati, è previsto il rimborso da parte del fornitore

Covid, Rezza: casi salgono e ricoveri anche. Massima cautela

2′ di lettura

Quinta ondata Covid e impennata dei contagi proprio all’inizio dell’estate impensieriscono gli italiani alle prese con le ferie da organizzare. Essere coperti da un’assicurazione durante le vacanze è un’opzione che sempre più persone prendono in considerazione. Anche perché curarsi all’estero può essere molto caro. Ma in tanti hanno paura di restare a casa e pure di rimetterci i soldi, magari a causa di un tampone positivo alla vigilia della partenza. In realtà in questi casi di viaggio disdetto per cause di forza maggiore si ha comunque diritto a un rimborso

Rimborso obbligatorio per disdetta per forza maggiore

«In base alle regole del codice civile – spiegano dal Codacons, che ha approntato una sorta di vademecum – la sopraggiunta impossibilità di usufruire della prestazione concordata e pagata, per motivi di necessità o forza maggiore, prevede il rimborso obbligatorio da parte del fornitore. Questo vale anche per i casi di positività al Covid che impediscono di usufruire di trasporti, soggiorni, pacchetti vacanza e altri servizi già acquistati»

Chi contattare

Qualora si scopra di essere positivi al Covid a ridosso della partenza per le vacanze estive «occorre contattare subito strutture ricettive, agenzie di prenotazioni, tour operator o agenzia di viaggi presso cui abbiamo acquistato i servizi, aprendo una segnalazione sulla malattia allegando l’esito del tampone e certificato medico, e avviare la richiesta di rimborso».

Cosa succede per i voli

Per le compagnie aeree è sufficiente seguire le indicazioni riportate sui siti delle diverse società: «in caso di positività al covid, il passeggero ha diritto al rimborso del costo del biglietto aereo nello stesso mezzo di pagamento utilizzato in occasione dell’acquisto». Se invece è la compagnia aerea a dover cancellare all’improvviso il volo a causa della positività del proprio equipaggio, «il passeggero ha diritto ad una compensazione pecuniaria che va da 250 a 600 euro».

Voucher o buoni da utilizzare

Molti operatori, tuttavia, rifiutano di concedere i rimborsi in caso di mancato utilizzo dei servizi causa Covid, proponendo ai consumatori voucher o buoni da utilizzare per successive vacanze oppure «applicando fantasiose penali sui rimborsi». Una «pratica scorretta che non deve far cadere in errore i consumatori, i quali possono pretendere la restituzione integrale di quanto pagato».

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