Economia

Decreto contro la siccità, arriva il commissario per gestire l’emergenza

Allarme idrico

Un Commissario straordinario per il contrasto e la prevenzione della siccità. È quanto previsto dalla bozza di decreto allo studio del Governo

di Giorgio Dell’Orefice

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3′ di lettura

Un Commissario straordinario per il contrasto e la prevenzione della siccità. È quanto previsto dalla bozza di decreto allo studio del Governo per fronteggiare la gravissima emergenza idrica che sta contrassegnando il paese e in particolare le regioni settentrionali. Il provvedimento circola sui tavoli dei ministeri (sono coinvolti il ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, quello della Transizione ecologica, Politiche agricole, ministero per la Pubblica amministrazione, quello per gli Affari regionali oltre al ministero dell’Economia) e delle regioni ma ancora non è stato esaminato dal Consiglio dei ministri perché preliminarmente occorre che tutte le regioni interessate (quelle settentrionali più l’Umbria) dichiarino lo stato d’emergenza.

Al momento hanno provveduto a dichiararlo la Lombardia e l’Emilia Romagna mentre è in via di approvazione in Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Con ogni probabilità il provvedimento sarà esaminato dal Consiglio dei ministri la prossima settimana.

Il Commissario straordinario sarà chiamato a individuare insieme con i ministeri delle Infrastrutture, Transizione ecologica e Politiche agricole, nonché con le regioni «gli obiettivi correlati – si legge nella bozza di decreto – alla necessità di garantire una sufficiente risorsa idrica anche nei periodi di siccità. Inoltre, coordina e sovraintende le attività di programmazione e realizzazione degli interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità e promuove il potenziamento e l’adeguamento delle strutture idriche». Il Commissario dovrà poi adottare uno o più piani straordinari degli interventi privilegiando quelli di rilevanza interregionale o comunque quelli immediatamente cantierabili ma, soprattutto, «su proposta del ministero delle Infrastrutture, dovrà individuare almeno venti interventi prioritari da realizzarsi entro il 31 dicembre 2024».

Oltre al potere di definire gli interventi il Commissario straordinario alla crisi idrica potrà incidere anche sulla gestione della risorsa acqua mediante la definizione dei criteri con i quali le Autorità di bacino adottano la pianificazione dell’economia idrica e potrà verificare l’adozione da parte delle regioni delle misure per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi della risorsa idrica.

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