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Diana Pifferi, oggi il funerale della bimba abbandonata dalla mamma Alessia e morta di stenti. L’appello: «Indossate una maglia bianca»

di Pierpaolo Lio

Il funerale di Diana Pifferi a San Giuliano Milanese, per decisione dei parenti. Saranno presenti le mamme del quartiere Ponte Lambro

L’ultimo saluto alla piccola Diana sarà a poco più di quattro chilometri da quell’appartamento che l’ha inghiottita e nascosta al mondo per sei giorni. Lontano da Ponte Lambro, da quelle poche strade conosciute dal passeggino, dalla chiesa dove avrebbe dovuto fare un battesimo che in realtà non c’è mai stato, da quel cancello che ormai da giorni è addobbato da peluche, palloncini, messaggi e lumini che la gente del quartiere lascia di continuo per ricordarla. I funerali saranno il 29 luglio alle 15, fuori città: così hanno deciso la nonna, la zia, i parenti. Saranno a San Giuliano Milanese, dove vivono alcuni familiari, nella parrocchia Santi Pietro e Paolo. E sempre là, in quel piccolo centro nell’hinterland sudest, al termine della cerimonia, Diana sarà sepolta.

Più del doppio, oltre dieci chilometri, separerà l’addio alla bambina di 18 mesi morta di stenti dal carcere di San Vittore, da Alessia Pifferi, dalla madre accusata di omicidio pluriaggravato, la 36enne che l’ha abbandonata in casa per quasi una settimana, l’ha messa da parte per inseguire una storia d’amore, l’ha lasciata in una stanza accaldata, sola, con un unico biberon.

In questi giorni i suoi parenti sono finiti sott’accusa, le loro pagine social tempestate di insulti e minacce. Come hanno potuto non accorgersi? La nonna, Maria, ai microfoni del Tgr Lombardia s’è difesa: «La vedevo tutti i giorni in videochiamata. Era bella, la bambina, era allegra». Di quei ripetuti abbandoni non aveva idea: «Non lo sapevamo. Lei, il sabato e la domenica non rispondeva al telefono. Poi ci diceva che andava tutto bene, e noi siamo stati in fiducia…».


Lo stesso rimprovero è stato scagliato contro il «suo» quartiere. S’è detto: anche loro non hanno visto, non hanno sentito, non hanno denunciato. Dopo la tragica scoperta, i suoi «vicini» avevano già ricordato Diana con una fiaccolata attorno alla casa di corte di via Parea. E anche alle esequie le mamme di Ponte Lambro ci saranno. Il passaparola corre da un lato all’altro di questo pezzo di estrema periferia: chiede a chi deciderà di esserci e di partecipare ai funerali di indossare una maglietta bianca. È un gesto di solidarietà con la piccola vittima, ma è anche un modo per contarsi, per tornare a vedersi.

A ricordare Diana Pifferi durante l’ultimo saluto sarà don Luca Violoni: spetterà a lui celebrare la funzione religiosa. Ci sarà anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, tra la folla, a rappresentare una città ancora sotto choc ma che rifiuta di passare per la grande metropoli indifferente a quel che gli accade sotto gli occhi. Palazzo Marino contribuirà alle spese, insieme all’amministrazione di San Giuliano Milanese, che sarà rappresentata dal sindaco Marco Segala.

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29 luglio 2022 (modifica il 29 luglio 2022 | 09:40)

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