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Elezioni comunali, per la commissione Antimafia 18 candidati “impresentabili”. Quattro a Palermo, uno a Verona – Chi sono

Nel giorno in cui a Palermo arrestano il secondo candidato in tre giorni con l’accusa di aver chiesto i voti a Cosa nostra, la commissione Antimafia diffonde i nomi dei candidati cosiddetti “impresentabili“. Sono 18 i candidati alle amministrative di domenica che secondo il codice di autoregolamentazione dei partiti e la legge Severino vanno considerati “impresentabili“. La commissione che ha sede a Palazzo San Macuto era partita da una platea di 19mila candidati. Quattro sono candidati proprio a Palermo (tre del centrodestra, uno del Pd), uno a Verona (a sostegno di Federico Sboarina), altri tre a Frosinone (tra questi il candidato sindaco di una civica, Mauro Vicano) e due a Mondragone.

Nessuna lista all’Antimafia dai partiti – Il numero degli impresentabili è stato reso noto dal presidente della Commissione Nicola Morra, “con la doverosa premessa che sono arrivate delle note di rettifica anche nel pomeriggio e che provvederemo a rettificare i giudizi di impresentabilità anche lunedì”. Solo tre gioni giorni fa Morra aveva denunciato di non aver ricevuto alcuna lista da parte dei partiti per il lavoro preventivo di controllo. “E dobbiamo esaminare 19782 nominativi di candidati: per questo procediamo con difficoltà”, aveva aggiunto. Ecco perché la lista degli impresentabili è arrivata a meno di 48 ore dal voto.

Il caso Palermo – Poco prima che l’Antimafia diffondesse la sua lista, Roberto Lagalla aveva lanciato un appello ai partiti che sostengono la sua candidatura a sindaco di Palermo. “Se dovessero esserci impresentabili chiederò ai partiti di prevederne le loro dimissioni, nel. caso in cui questi soggetti dovessero essere eletti. Altrimenti mi dimetterò io“, sono le parole dell’aspirante primo cittadino del centrodestra nel capoluogo siciliano. La sua coalizione è stata colpita da due arresti in due giorni: Pietro Polizzi, candidato con Forza Italia, e Francesco Lombardo, che correva con Fdi. Entrambi i candidati sono accusati di scambio elettorale politico-mafioso. Come ha ricordato Morra, però, entrambi sarebbero stati “presentabilissimi” perché “il codice e la legge Severino non avrebbero impedito a queste due persone, attinte dalle operazioni recenti a Palermo, di essere sottoposti al giudizio degli elettori”.

Chi sono gli impresentabili – Chi sono dunque i candidati considerati “impresentabili” dalla commissione Antimafia? Quattro, come detto, solo a Palermo: tre del centrodestra e uno del Pd. Si tratta di:


Francesco La Mantia, candidato nella lista “Noi con l’Italia-Noi di centro-Mastella” che sostiene il candidato sindacato Patrizio Lodato. È stato condannato in primo e secondo grado per riciclaggio, poi la cassazione ha annullato con rinvio alla corte d’appello.


Salvatore Lentini, candidato nella lista “Alleanza per Palermo-Movimento di iniziativa popolare” che sostiene il candidato sindacato Roberto Lagalla, di centrodestra. Nei suoi confronti è stata emesso decreto di rinvio a giudizio per tentata concussione, è in corso il dibattimento.


Giuseppe Lupo, candidato nella lista del Partito democratico, che sostiene il candidato sindacato Francesco Miceli, di centrosinistra. Nei suoi confronti è stata emesso decreto di rinvio a giudizio per corruzione, è in corso il dibattimento.


Giuseppe Milazzo, candidato nella lista “Giorgia Meloni Fratelli d’Italia“, che sostiene il candidato sindacato Roberto Lagalla, di centrodestra. Nei suoi confronti è stata emesso decreto di rinvio a giudizio per concussione, è in corso il dibattimento.

Tra gli impresentabili alle prossime amministrative anche Mauro Vicano, candidato sindaco per la lista “Per Frosinone se vuoi si fa”. Nella città del Lazio in tutto sono 3 i candidati individuati dall’Antimafia:


Mauro Vicano, candidato sindaco per la lista “Per Frosinone se vuoi si fa”. Nei suoi confronti è stata emesso decreto di rinvio a giudizio per attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti: la prossima udienza è fissata per il 5 settembre 2022.


Patrizia Giannoccoli, candidata nella lista “Frosinone Capoluogo”, che sostiene il candidato sindaco Riccardo Mastrangeli, di centrodestra. Nei suoi confronti è stato emesso decreto di rinvio a giudizio per estorsione, con prossima udienza fissata il 25 maggio 2023.


Giuseppe Patrizi, candidato nella lista “Piattaforma civica ecologista”, che sostiene il candidato sindaco Domenico Marzi, di M5s-Pd. Nei suoi confronti è stato emesso decreto di rinvio a giudizio per corruzione per l’esercizio della funzione e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.

Un impresentabile anche a Verona:


Luca Bagliani, candidato nella lista “Battiti per Verona” che sostiene il candidato sindaco Federico Sboarina. Nei suoi confronti è stato emesso decreto di rinvio a giudizio per istigazione alla corruzione. Il dibattimento è stato rinviato al prossimo 15 dicembre 2022, il reato di cui è accusato risale al gennaio 2013.

Gli altri


Piacenza: Olga Marsico (Forza Italia, Italia al Centro, Udc). Condannata in primo e secondo grado a un anno e sei mesi per peculato, in caso di elezione verrebbe sospesa.


Taranto: Francesco D’Andria (civica)


Mondragone: Patrizia Barbato (civica)


Mondragone: Antonio Valenza (Forza Italia)


Barletta: Antonio Comitangelo (Forza Italia)


Gorizia: Silvana Romano (Forza Italia)


Ciampino: Ernesto Garofano (civica di area centrosinistra). Risulta essere stata pronunciata sentenza di applicazione della pena di anni 2 mesi 2 di reclusione, quindi per l’Antimafia è “incandidabile”.


Ardea: Brunella Pinciaroli (Cambiamo con Toti). Condanna in primo grado a tre anni e cinque mesi per estorsione.


Acri: Luigi Maiorano (civica di area centrosinistra)


Belvedere Marittimo: Carmelina Carrozzino (civica)

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