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Gas, l’allarme dei media in Algeria: “Problemi per reperire i volumi aggiuntivi promessi all’Italia”. Ma l’Eni nega: “Nessuna difficoltà”

Una notizia lanciata da Algeri potrebbe complicare ulteriormente il già difficile inverno italiano: l’Algeria avrebbe difficoltà a garantire l’accordo sottoscritto con l’Italia per la fornitura di gas. Un bel problema visto che, per il governo di Mario Draghi, il patto col Paese Nord Africano serviva a risolvere, almeno parzialmente, la mancanza di gas naturale proveniente dalla Russia.

“Sonatrach (l’azienda petroliera di Stato del Paese nordafricano ndr) fatica a reperire i volumi aggiuntivi di gas naturale promessi dall’Algeria all’Italia e l’accordo potrebbe non essere attuato nei tempi previsti”, scrive il sito algerino Algérie Part. “Il 18 luglio 2022, Mario Draghi in visita ad Algeri aveva firmato – ricorda il media algerino – un nuovo contratto di fornitura di gas per ridurre la forte dipendenza energetica del suo Paese dalla Russia” ma “secondo le nostre indagini, un nuovo audit interno svolto dalla direzione generale di Sonatrach ha mostrato che la società nazionale di idrocarburi algerina non ha la capacità di mantenere l’impegno preso nel nuovo accordo con l’Italia”. Quali sarebbero gli effetti di questo nuovo audit? “Nell’arco di una settimana sono stati organizzati 3 incontri di crisi presso la direzione generale di Sonatrach per discutere soluzioni urgenti che consentano di concretizzare i nuovi impegni sul gas conclusi tra Algeria e Italia”, aggiunge Algerie Part.

L’Eni, però, smentisce. E dirama una nota per dire che “non risulta alcuna difficoltà da parte algerina nella disponibilità presente e futura dei volumi di gas addizionali concordati, che peraltro stanno già arrivando in Italia”. L’azienda del cane a sei zampe sostiene che “nell’ultima settimana dall’Algeria attraverso il Transmed sono arrivati in Italia mediamente 70 milioni di metri cubi al giorno, che rappresentano circa il 36% del totale delle forniture e sono più di tre volte il flusso che è arrivato dalla Russia nello stesso periodo”. Secondo la nota di Eni “nel corso degli ultimi anni non si sono mai registrati questi livelli di flussi dall’Algeria durante il mese di settembre”.

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