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I risultati delle elezioni e dei referendum 2022

Gli exit poll delle Comunali sono per ora relativi a 6 Comuni – Palermo, Genova, Verona, Parma, L’Aquila, Catanzaro – in attesa dello spoglio che inizia alle 14 di oggi; il risultato dei referendum sulla giustizia è già chiaro, a causa di un’affluenza bassissima

Domenica 12 giugno si sono tenuti due importanti appuntamenti elettorali: le elezioni comunali in 971 comuni italiani e i 5 referendum sulla giustizia.

I dati reali a disposizione sui risultati, al momento, sono ancora scarsi: mentre lo spoglio del referendum è in corso, quello delle Comunali partirà solo alle 14 di oggi, lunedì 13 giugno.

Sappiamo, però, almeno due cose importanti: la prima è che i referendum sulla giustizia sono falliti (e qui Nando Pagnoncelli prova a spiegare perché); la seconda è che abbiamo gli exit poll di sei tra le città principali al voto – Genova, Verona, Parma, L’Aquila, Catanzaro e Palermo –, e questi exit poll, uniti alla forte distanza tra il dato dell’affluenza alle Comunali (54,72% a livello nazionale, dato definitivo) rispetto a quello dei referendum (meno del 21 per cento) – sono decisamente interessanti.

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GLI EXIT POLL SULLE ELEZIONI COMUNALI


Nella serata di ieri, il Consorzio Opinio ha diffuso su Rai 1 gli exit poll sul primo turno delle Comunali relativi a sei Comuni: Palermo, Genova, L’Aquila, Catanzaro, Verona e Parma. Questi dati saranno gli unici a disposizione fino al primo pomeriggio di oggi, quando partirà lo spoglio. Gli exit poll — lo sappiamo — vanno sempre presi con cautela: non si basano su voti reali, perché per realizzarli si chiede a un campione di elettori di «replicare» in un seggio finto la preferenza espressa nel seggio «vero».

Detto questo, ecco gli exit poll diffusi nella serata di domenica:

GENOVA


Marco Bucci (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Liste civiche): tra il 51 e il 55 per cento (con questi dati il sindaco uscente avrebbe vinto al primo turno)

Ariel Dello Strologo (Pd, M5S, Liste civiche): tra il 36 e il 40 per cento

A Genova, il sindaco uscente Marco Bucci, sostenuto dal centrodestra unito e pure da Italia viva, dopo la ricostruzione del Ponte Morandi potrebbe raggiungere il bis al primo turno, battendo Ariel Dello Strologo, avvocato e attuale presidente della Comunità ebraica, candidato per il campo largo

L’affluenza è stata più bassa delle scorse elezioni: 44,69 contro 49,14%.

Qui l’articolo di Cesare Zapperi.




PALERMO



Franco Miceli (Pd, M5S, Liste civiche): tra il 27 e il 31 per cento

Roberto Lagalla (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Liste civiche): tra il 43 e il 47% (con questi dati Lagalla avrebbe vinto al primo turno)

A Palermo Roberto Lagalla, già rettore dell’Università di Palermo, ha ricevuto il sostegno dell’intero centrodestra: e sembra aver battuto già al primo turno Franco Miceli, presidente dell’Ordine nazionale degli architetti. Qui l’articolo di Felice Cavallaro.




PARMA



Michele Guerra (Pd, Liste civiche): tra il 40 e il 44 per cento

Pietro Vignali (Forza Italia, Lega, Liste civiche): tra il 19 e il 23 per cento

Priamo Bocchi (Fratelli d’Italia): tra il 6 e l’8 per cento

A Parma, dopo 10 anni, è finita l’era di Federico Pizzarotti, primo sindaco M5S che conquistò una città importante. I Cinquestelle oggi sono spariti da Parma; a vincere – stando agli exit poll – sarebbe stato Michele Guerra, candidato del centrosinistra; Pietro Vignali, già primo cittadino dal 2007 al 2011 costretto a lasciare dopo essere stato arrestato (e poi scagionato), sarebbe arrivato secondo, con l’appoggio di Lega e Forza Italia. Fuori dal ballottaggio Fratelli d’Italia.

L’affluenza è stata più bassa rispetto alle scorse elezioni: 51,47 contro 53,44%.


Qui l’articolo di Alessandro Trocino.



VERONA



Federico Sboarina (Lega, Fratelli d’Italia, Liste civiche): tra il 27 e il 31 per cento

Flavio Tosi (Forza Italia, Italia Viva, Liste civiche): tra il 27 e il 31 per cento

Damiano Tommasi
(Pd, M5S, Liste civiche): tra il 37 e il 41 per cento

A Verona, la strategia unitaria del centrodestra è naufragata. L’uscente Federico Sboarina, dopo aver mollato la Lega per Fratelli d’Italia, è stato sostenuto da entrambi i partiti; Forza Italia e Italia viva hanno appoggiato Flavio Tosi, già primo cittadino per 10 anni dal 2007 al 2017. Pd e M5S uniti hanno sostenuto Damiano Tommasi, ex campione di Verona e Roma: e il risultato sembra dare questa strategia per vincente, di fronte al «derby» nel centrodestra.
«Avendo sempre fatto pochi gol non so come si esulta, di solito finita la partita ero quello più stanco, mi limitavo a gioire dentro. Vale la pena essere qua», ha detto Tommasi. «Ce la metteremo tutta».

L’affluenza è stata più bassa rispetto alle scorse elezioni: 54,35 contro 60,07%




CATANZARO



Wanda Ferro (Fratelli d’Italia): tra il 7 e il 9 per cento

Valerio Donato (Lega, Fratelli d’Italia): tra il 40 e il 44 per cento

Nicola Fiorita (Pd, M5S, Liste civiche): tra il 31 e il 35 per cento

A Catanzaro, il centrodestra diviso perde l’occasione per una vittoria al primo turno: Valerio Donato sarebbe in testa, seguito però dal candidato del «campo largo». Fuori dal ballottaggio la candidata di Giorgia Meloni, Wanda Ferro.

L’affluenza è stata più bassa rispetto alle scorse elezioni: 64,20 contro 70,36%.




L’AQUILA


Pierluigi Biondi (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Liste civiche): tra il 49 e il 53 per cento (con questi dati Biondi potrebbe aver vinto al primo turno)

Stefania Pezzopane (Pd, M5s, Liste civiche): tra il 23 e il 27 per cento.

A L’Aquila, il sindaco uscente Pierluigi Biondi, appoggiato da tutto il centrodestra, sembrerebbe aver nettamente battuto Stefania Pezzopane, che corre per il «campo largo».

L’affluenza è stata più bassa rispetto alle scorse elezioni: 65,20 contro 69,45%.

Qui l’articolo di Fabrizio Caccia.

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IL REFERENDUM

Diversa la faccenda sui 5 referendum sulla giustizia. Al di là della percentuale di elettori che si è detta favorevole all’abrogazione di parte delle norme, e di quella che invece si è detta contraria, il risultato del referendum è stato reso nullo da una percentuale di astenuti da record – «una sconfitta annunciata», nelle parole di Massimo Franco (mentre qui Marco Cremonesi riferisce dell’amarezza di Matteo Salvini).

I dati del Viminale, all’alba di lunedì, sono ormai definitivi, e i votanti non hanno superato il 21% degli aventi diritto.

Nel dettaglio, il sito del ministero dell’Interno riporta i seguenti dati di affluenza:


Quesito 1(incandidabilità dopo condanna): 20,95%

Quesito 2 (limitazione misure cautelari): 20,93%

Quesito 3 (separazione funzioni dei magistrati): 20,93%

Quesito 4 (membri laici consigli giudiziari): 20,92%

Quesito 5 (elezioni componenti togati CSM):20,92%

Per la cronaca, i risultati – al momento, con oltre 50 mila sezioni scrutinate su 61569 – sono i seguenti:

Quesito 1(incandidabilità dopo condanna): sì 55,07%, no 44,93%

Quesito 2 (limitazione misure cautelari): sì 57,38%, no 42,62 %

Quesito 3 (separazione funzioni dei magistrati): sì 76,01%, no 23,99%

Quesito 4 (membri laici consigli giudiziari): sì 74,17%, no 25,83%

Quesito 5 (elezioni componenti togati CSM): sì 74,79%, no 25,21%

Gli exit poll — sempre diffusi dal consorzio Opinio — erano questi, quesito per quesito:


Quesito 1(incandidabilità dopo condanna): sì 52-56%, no 44-48%

Quesito 2 (limitazione misure cautelari): sì 54-58%, no 42-46%

Quesito 3 (separazione funzioni dei magistrati): sì 67-71%, no 29-33%

Quesito 4 (membri laici consigli giudiziari): sì 67-71%, no 29-33%

Quesito 5 (elezioni componenti togati CSM): sì 66-70%; no 30-34%

13 giugno 2022 (modifica il 13 giugno 2022 | 08:17)

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