Oggi il vero diavolo è l’approssimazione.
Per diavolo, intendo quel tipo di negatività senza riscatto, che non può generare alcun bene.
Lo ritroviamo nei discorsi vaghi, nelle generalizzazioni, nell’imprecisione del pensiero e delle parole, soprattutto quando sono accompagnati da arroganza e petulanza.
Qui il diavolo si manifesta come nemico della chiarezza, sia nella riflessione interiore che nella comunicazione con gli altri.
È la personificazione dell’inganno e dell’autoinganno.
Al contrario, l’unico atteggiamento veramente onesto e utile consiste nello sforzarsi di pensare e di esprimersi con la massima precisione possibile, proprio di fronte alle questioni più complesse.
(Italo Calvino, Una pietra sopra, Note sul linguaggio politico, 1980)
In politica, il vero diavolo non è la menzogna — è l’approssimazione.
Non nel senso matematico, ma come fallimento morale e intellettuale: l’abitudine a parlare per grandi categorie, a evitare la precisione, a rifugiarsi in cliché, slogan e formule evasive.
Parole vaghe, significati sfocati, generalizzazioni pigre: non sono inoffensive.
Sono il modo in cui si diffonde la confusione, si cela il potere, si dissolve la responsabilità.
È, in sostanza, il linguaggio di chi non desidera essere capito troppo bene — per non dover rendere conto delle proprie parole.
Contro tutto ciò, Calvino propone un’etica radicalmente diversa: la precisione.
Non la pedanteria, né il gergo freddo del tecnocrate, ma uno sforzo onesto per dire ciò che si intende, e intendere ciò che si dice.
Soprattutto quando è più importante, soprattutto nel linguaggio politico — dove le parole possono costruire o distruggere realtà — la chiarezza diventa un dovere.
Italo Calvino (1923–1985) è stato uno scrittore italiano, autore di romanzi, racconti e saggi. La sua opera unisce immaginazione, intelligenza e sperimentazione formale, rendendolo una delle voci più originali del Novecento europeo.
More Stories
“I siti nucleari non sono stati distrutti, programma ritardato di pochi mesi”: il primo rapporto Usa sull’attacco all’Iran
Alvaro Vitali morto, Lino Banfi: “Sono stravolto, addolorato dalle polemiche. Non l’ho abbandonato”
Torino, Tchatchoua-Montipò