(Uriel Sinai/Getty Images)



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  • venerdì 5 Agosto 2022





Almeno dieci persone sono morte in un bombardamento che aveva come obiettivo un capo del gruppo radicale Jihad Islamico









(Uriel Sinai/Getty Images)








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Venerdì Israele ha lanciato un’operazione militare nella Striscia di Gaza con diversi raid aerei, uno dei quali ha provocato almeno dieci morti e decine di feriti. L’obiettivo dell’operazione “Breaking Down” era un capo del gruppo radicale palestinese Jihad Islamico, Taiseer al Jabari, ucciso nell’attacco. Il ministro della Salute palestinese ha comunicato che tra le persone uccise c’è anche una bambina di cinque anni, e che i feriti sono almeno 55. L’attacco arriva dopo giorni di tensione crescente per l’arresto di un altro leader dell’organizzazione martedì in Cisgiordania e potrebbe causare una nuova crisi militare.

Israele ha annunciato uno stato di allerta, con chiusura delle scuole e limiti ad altre attività nelle città in un raggio di 80 chilometri dal confine. Da giorni, dopo l’arresto lunedì del comandante del Jihad Islamico (nel conflitto a fuoco che ne era derivato è morto un militante palestinese di 15 anni), le strade intorno a Gaza sono chiuse e l’esercito israeliano ha rinforzato i suoi presidi ai confini.

Un altro dei capi del Jihad Islamico, Ziad al Nakhalah, ha annunciato l’inizio di una «guerra senza tregua per rispondere a questa aggressione». In passato, il Jihad Islamico aveva condotto vari attacchi contro Israele. Hamas, che governa la Striscia di Gaza, dove vivono due milioni di palestinesi, attraverso il suo portavoce Fawzi Barhoum ha accusato Israele di aver commesso un crimine di guerra.