La procura di Trani istituisce un pool per le indagini sulla strage ferroviaria in Puglia, trovata scatola nera

Sull’incidente ferroviario avvenuto ieri in Puglia tra Andria e Corato, che secondo un bilancio ancora provvisorio ha causato 27 morti e 50 feriti, sarà un pool di magistrati a coordinare le indagini, secondo quanto deciso dal procuratore facente funzioni di Trani, Francesco Giannella. Alle 11 è prevista in procura una riunione operativa durante la quale saranno prese decisioni sulla costituzione del pool investigativo e potrebbero già essere iscritti i primi nomi nel registro degli indagati. L’indagine, secondo quanto si apprende, dovrà verificare anche l’adeguatezza del sistema di controllo rispetto alle norme in vigore e i tempi del raddoppio della tratta e di ammodernamento del sistema di controllo del traffico.

Da ambienti inquirenti tranesi emergono intanto nuovi particolari sull’incidente. Erano due i treni delle Ferrovie del Nord Barese provenienti da Corato e diretti verso nord e uno di questi due convogli viaggiava con qualche minuto di ritardo. Questa circostanza potrebbe aver indotto il capostazione di Andria a dare il via libera al treno fermo in stazione. Il convoglio, circa dieci minuti dopo la partenza da Andria, si è scontrato con il treno proveniente da Corato. Le stesse fonti precisano che questa circostanza è stata finora riferita a loro solo verbalmente dagli investigatori in attesa che vengano predisposte, già oggi, le prime informative. A fare chiarezza su quanto avvenuto sarà anche la scatola nera di uno dei due treni, che è stata trovata nella notte. Si sta cercando anche la seconda scatola nera, ma forse è andata distrutta.

Il dolore dei parenti delle vittime è tutto nelle parole strazianti con cui si rivolgono al personale dell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari, dove stamattina avverrà il riconoscimento delle salme. “Vi prego, fateci entrare, fateci vedere i nostri cari”. I parenti dovrebbero attendere di fronte all’istituto di Medicina legale dove è stata allestita una postazione della Croce rossa e un’altra della Protezione civile sta per essere realizzata, ma nessuno vuole allontanarsi dal luogo in cui si trova il corpo del loro caro e all’esterno dell’istituto di Medicina legale cominciano ad accalcarsi molte persone

Intanto continuano le ricerche di eventuali altri corpi tra le lamiere dei due convogli. “Sarà una giornata difficile. Il
riconoscimento delle vittime è un’attività sempre complessa in questi casi. Dobbiamo dare un nome e un cognome a questi resti”, ha dichiarato il responsabile della Protezione Civile Fabrizio Curcio ai microfoni del Tg1. Curcio ha fatto anche un bilancio sulle operazioni di soccorso: “La macchina – ha dichiarato – ha funzionato bene: ai soccorsi ieri hanno preso parte 600 persone”.

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