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La storia della visita di Salvini a Mosca è ormai una farsa

Negli ultimi giorni la vicenda della visita in Russia del segretario della Lega Matteo Salvini per proporsi come intermediario per la pace con l’Ucraina sta continuando a occupare le pagine dei giornali, e sta gradualmente assumendo i contorni della figuraccia.

La visita, che Salvini aveva annunciato ma che non è mai avvenuta, è stata preventivamente criticata dagli alleati di governo, dalla Chiesa cattolica – che Salvini aveva tirato in ballo in un ipotetico piano di pace – e anche dall’ala moderata della Lega, con cui Salvini è in cattivi rapporti ormai da tempo. Un ulteriore elemento che rende ancora più bizzarra la vicenda è che Salvini ha organizzato la visita con un ex parlamentare di Forza Italia, Antonio Capuano, che diversi quotidiani definiscono esplicitamente come una specie di faccendiere noto per essere vicino a regimi autoritari.

Che un leader nazionale senza incarichi di governo organizzi una visita in Russia per parlare col presidente russo Vladimir Putin e proporsi come intermediario di una trattativa è sicuramente un fatto irrituale. Nel caso di Matteo Salvini, fra l’altro, la sua storia politica non lo rende esattamente un mediatore indipendente.

Salvini e la Lega hanno da tempo rapporti molto stretti con il governo russo, e in passato il leader leghista aveva espresso grande ammirazione per Putin, anche dopo l’invasione della Crimea e le numerose segnalazioni di violazioni dei diritti umani da parte del presidente russo. Nel 2018 Salvini per esempio aveva detto di preferirlo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel corso di un viaggio a Mosca si era anche fatto fotografare con una maglietta con la foto di Putin, e in più occasioni aveva detto di stimare e rispettare il presidente russo, sostenendo per esempio che avesse dato «ricchezza, prosperità ed orgoglio» alla Russia dopo il periodo sovietico. Negli ultimi anni la Lega aveva inoltre stretto accordi con il partito di Putin, Russia Unita, e anche dopo l’invasione dell’Ucraina Salvini è sempre stato il leader politico italiano più morbido con la Russia e con Putin.

Ma al di là della indipendenza e autorevolezza di Salvini, quella della visita è stata giudicata da molti una manovra per riguadagnare una centralità politica che ha perso ormai da qualche mese, e in generale una pessima idea per varie ragioni: su tutte, per il fatto che i rapporti fra Italia e Russia sono nel periodo più delicato da diversi decenni a questa parte, e un’iniziativa maldestra di questo genere potrebbe ulteriormente comprometterli.

«Bisogna muoversi di concerto con il governo: sono questioni di portata mondiale e quindi ciascuno deve dare il suo contributo ma all’interno di percorsi che sono molto molto complicati», ha detto per esempio Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico e vicesegretario della Lega. Il Corriere della Sera riporta invece di «un certo fastidio» in Vaticano per via del fatto che in alcune interviste Capuano ha citato il fatto che nel piano di pace proposto da lui e da Salvini la Chiesa cattolica avrebbe un ruolo da mediatrice fra Russia e Ucraina.

Anche la presenza e l’attivismo di uno come Capuano – che nella Lega non conosceva quasi nessuno, fino a pochi giorni fa – ha generato molte attenzioni. Repubblica lo definisce un uomo dalle «misteriose connessioni internazionali»: 51enne perito elettronico, eletto deputato giovanissimo con Forza Italia nel 2001, poi immischiato negli ultimi dieci anni in giri di cui non si sa moltissimo. Repubblica lo definisce avvocato dell’ambasciata del Kuwait in Italia, Domani scrive che «risulta socio in almeno una decina di aziende principalmente con sede in Campania» e che ha contatti anche con l’ambasciata russa. Grazie a questi contatti negli ultimi mesi avrebbe organizzato almeno un incontro fra Salvini e l’ambasciatore russo in Italia confermato a Domani dall’ufficio stampa dell’ambasciata russa ma smentito dallo stesso Capuano.

Anche un incontro del genere, peraltro, sarebbe estremamente irrituale. La presidenza del Consiglio ha fatto sapere a Domani che «fosse vera la notizia, sarebbe gravissimo», perché Salvini non avrebbe informato il governo di questo incontro.

I contatti fra Capuano, Salvini e la Russia sono stati osservati anche dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR), che secondo il Corriere della Sera «sta valutando l’apertura di un dossier che avrebbe al centro la figura di Capuano».

Il fatto che per giorni nel dibattito politico di un paese europeo si parli della possibile visita in Russia di un politico notoriamente filorusso si sposa perfettamente, peraltro, con la campagna di disinformazione e inquinamento del dibattito che la Russia sta portando avanti nei vari paesi europei dall’inizio della guerra, che fra i propri obiettivi ha quello di rendere la Russia un interlocutore legittimo con cui discutere la fine delle violenze, e non come uno stato che ha compiuto un’aggressione ingiustificata e verosimilmente responsabile di crimini di guerra contro i civili ucraini.

Al momento non è chiarissimo se la visita di Salvini sia stata sospesa o cancellata: dopo alcuni giorni di grande presenza sui giornali e in tv, Salvini ha ridotto molto le sue uscite. L’unico commento significativo lo ha fatto lunedì 30 maggio, quando dopo giorni di polemiche ha accusato il Partito Democratico di «riuscire solo a fare polemica» senza impegnarsi per «la ricerca della Pace, valore supremo che dovrebbe unire tutti».

Perfino sulla ricerca della Pace, valore supremo che dovrebbe unire tutti, il PD con l’elmetto riesce solo a fare polemica. Se la guerra prosegue e si allarga, sarà disastro globale. Letta lo sa? #stoparmi

— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 30, 2022

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