E fanno bene.
Perché viviamo nell’epoca in cui ogni opinione vale, anche quella della mosca che sostiene con fierezza: ‘Io scelgo lo sterco, è la mia verità!’ E guai a contraddirla: si rischia una shitstorm — in tutti i sensi.
Nel mondo delle api, il miele è frutto di lavoro collettivo, armonia, organizzazione. Ma oggi tutto questo è sospetto. ‘Collettivo? Armonia? Ma siete alveari o comunisti?’ chiederebbe indignata la mosca influencer mentre fa un reel da sopra un mucchio di letame, inneggiando alla libertà di scelta.
Le api non partecipano ai talk show. Non scrivono editoriali dal titolo ‘Perché il miele non è fascismo’. Non vanno a dibattere con esperti di sterco certificati su YouTube.
Semplicemente producono bellezza, nutrono il mondo e ignorano il rumore delle mosche che ronzano tra fake news e deiezioni, gridando: ‘Viva lo sterco libero da miele elitista!’
In fondo, il punto è chiaro: spiegare alla mosca che esiste qualcosa di meglio del letame è inutile quanto spiegare a certi esseri umani che la verità è democratica.
E le api, che lo hanno capito da secoli, continuano a volare alte.
Le mosche, invece, restano fedeli al loro habitat: rumorose, arroganti e sempre con qualcosa di marcio da difendere.

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