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Napoli, l’estate più difficile dell’era De Laurentiis

Napoli, 16 luglio 2022 – Fin dal suo approdo a Napoli come presidente è difficile pensare a un momento più complicato di questo, soprattutto sul fronte mercato: l’estate di Aurelio De Laurentiis si sta rivelando molto più rovente del previsto.

Un esodo nato nel 2019

Il patron, in una piazza notoriamente molto calda, in realtà ha già vissuto periodi neri: su tutti quell’ammutinamento datato 2019 che in un certo senso ha dato la prima picconata a uno spogliatoio che da lì in poi si sarebbe sgretolato. Tra i principali fautori, è ormai cosa nota, c’era infatti Lorenzo Insigne, il capitano riottoso che, non a caso, da quella sera in poi avrebbe di fatto lentamente maturato l’idea, poi concretizzata lo scorso gennaio, di svestire la maglia azzurra. Una maglia pesante, specialmente per chi a Napoli ci è anche nato. Poi ci sono i partenopei acquisiti, come Dries Mertens e Kalidou Koulibaly: due pilastri dello spogliatoio (così come, con le dovute proporzioni, lo era anche David Ospina) e in generale di un’epoca che all’ombra del Vesuvio si è chiusa in queste settimane non senza veleni e polemiche. Il miglior modo per archiviare l’amarezza e aprire un altro ciclo, possibilmente ancora più vincente, è fiondarsi sul mercato in entrata e magari regalare a una piazza al momento piuttosto delusa almeno un pezzo da novanta. Tutti gli indizi portano a Paulo Dybala, al quale potrebbero essere dirottate le risorse economiche inizialmente pensate per blindare a suon di rinnovi il nocciolo duro della rosa. La corsa all’argentino è però così affollata che è impossibile avere slanci di ottimismo: almeno non ora, non prima che il Napoli, che nella caccia alla Joya si è inserito per ultimo, capisca la reale fattibilità di una trattativa in cui Roma e soprattutto Inter sono molto in vantaggio.

I possibili eredi di Koulibaly

Non solo il colpo a effetto: gli azzurri devono riempire diverse caselle, non ultima quella del sostituto di Koulibaly, che in ogni caso non sarà Leo Ostigard, pronto a diventare il quarto centrale alla corte di Luciano Spalletti. La pista che conduce a Kim Min-Jae, alla luce del blitz del Rennes, si è complicata di molto e l’alternativa Abdou Diallo ha uno stipendio (5 milioni netti a stagione) che fa paura a De Laurentiis, mai come quest’estate nelle vesti di un equilibrista in bilico: da una parte c’è infatti la buona salute finanziaria del suo Napoli e dall’altra l’aspetto sportivo da curare per evitare che aumentino il malcontento della piazza e soprattutto il gap con le altre grandi del campionato.

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