30 Giugno 2025

trendynet

La piattaforma multi servizi dedicata alla informazione, intrattenimento e al tempo libero

Nulla è più definitivo di una soluzione provvisoria

image_pdfScarica articolo/Blogimage_printStampa articolo/Blog

A prima vista, sembra un paradosso.

Dopotutto, le soluzioni provvisorie sono concepite per essere temporanee.

Servono a guadagnare tempo, a tamponare un problema, a fungere da rimedio transitorio in attesa di una soluzione più adeguata e duratura.

Ma nella pratica, queste soluzioni “temporanee” hanno una strana tendenza a diventare permanenti.

Perché?

Non si tratta solo di una pigrizia umana.

È un vero e proprio schema strutturale.

Quando non esiste ancora un modo perfetto per risolvere un problema, si inventa qualcosa che funziona abbastanza.

È un espediente, un rimedio imperfetto, magari persino assurdo — ma funziona. Fa il suo dovere, più o meno.

E proprio perché funziona, seppur in modo maldestro, si smette di cercare alternative migliori.

Ben presto, quella “pezza” provvisoria viene consolidata:

  • Le burocrazie vi si adattano.
  • Vi si investono risorse.
  • Si costruiscono sistemi che vi fanno perno.
  • Intere gerarchie di potere iniziano a dipendere da essa.

E quando qualcuno propone di ripensare tutto da capo — è già troppo tardi.

Il costo del cambiamento è eccessivo. La nuova soluzione appare troppo radicale. Non ci sono tempo, fondi, né volontà politica.

Come si dice in Francia: «Il n’y a que le provisoire qui dure» — solo il provvisorio dura.

Perché queste soluzioni funzionano abbastanza.

Perché sostituirle richiede sforzo, pianificazione, o coraggio.

Perché i sistemi tendono a stabilizzarsi lungo la via della minima resistenza.

Una volta che una toppa è stata messa, l’urgenza di affrontare il problema alla radice svanisce.

Le persone si adattano. Le istituzioni si ristrutturano.

La toppa diventa norma.

Dietro questa frase si nasconde un monito silenzioso:

Attenzione a ciò che chiami provvisorio.

Potrebbe durare più delle tue intenzioni — e plasmare il futuro più di quanto immagini.

Le persone finiranno persino per difendere questi sistemi imperfetti — non perché siano buoni, ma perché “funzionano”.

Quella frase — “funziona” — diventa una specie di incantesimo: serve a evitare domande scomode, a giustificare l’inerzia, a soffocare l’immaginazione.

Ma funzionare non è lo stesso che funzionare bene.

La funzionalità non è visione.

La stabilità non è giustizia.

E dunque, il monito resta:

Attenzione a ciò che chiami provvisorio.

Potrebbe diventare il tuo domani — non per scelta, ma per abitudine.