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Nuoto, azzurri da sogno: Ceccon vince i 100 dorso con il record del mondo, Pilato oro a 17 anni nei 100 rana

Una delle più belle giornate dello sport italiano. E’ oro ai Mondiali di Budapest per Thomas Ceccon, che domina i 100 dorso abbattendo il record del mondo in 51”60, e Benedetta Pilato, che a 17 anni vince i 100 rana. Il ventunenne di Schio ha strappato il primato allo statunitense Ryan Murphy, che nuotò in 51″85 ai Giochi Olimpici di Rio 2016 e a Budapest è finito alle spalle di Ceccon, argento col tempo di 51″97. Bronzo a un altro statunitense, Hunter Armstrong, con 51″98.

La seconda medaglia d’oro della giornata è invece quella di Benedetta Pilato che con una rimonta negli ultimi 25 metri , supera la concorrenza trionfando con il tempo di 1’05″93: battute la tedesca Anna Elendt (1’05”98) e la lituana Ruta Meilutyte (1’06”02).

Benedetta Pilato emozionata dopo la vittoria

Benedetta Pilato emozionata dopo la vittoria (reuters)

La consacrazione di Pilato

Per Benedetta Pilato la gara di Budapest rappresenta la consacrazione dopo anni in cui le sue imprese erano legate a una distanza non olimpica, i 50 rana, in cui ha vinto l’argento mondiale in Corea a 15 anni e stabilito il record del mondo. Delusa dalla squalifica in batteria alle Olimpiadi di Tokyo, la diciassettenne allenata da Vito D’Onghia per il circolo Aniene, dal 16 giugno entrata nel gruppo sportivo delle Fiamme Oro, è passata ai 50 metri in 30”67, a più di quattro decimi dalla cinese Tang (poi precipitata al settimo posto), a 38 centesimi da Meilutyte ma nettamente in vantaggio su Elendt e King. A metà vasca l’attacco, con una velocità quantificata in 1,33 metri al secondo. A una decina di metri dal traguardo Elendt, Pilato e Melutyte sulla stessa linea, ma l’azzurra affonda e riemerge con un leggerissimo vantaggio che con uno slancio poderoso si trasforma in medaglia d’oro, con 5 centesimi sulla tedesca e 9 sulla lituana. Fuori dal podio Lilly King (la campionessa mondiale dal 2017 di 50 e 100, campionessa olimpica del 2016 e bronzo a Tokyo, nonché primatista mondiale).

L’Italia non aveva mai avuto una campionessa del mondo minorenne. La più giovane iridata era Novella Calligaris che il 9 settembre 1973 vinceva gli 800 col record del mondo di 8’52″97 a 19 anni ancora da compiere. Benedetta Pilato era già l’italiana più giovane a conquistare una medaglia iridata con l’argento nei 50 rana a Gwangju 2019 a 14 anni. Il 22 maggio 2021 è anche diventata a 16 anni la più giovane primatista mondiale della storia italiana col tempo di 29″30.

La rimonta di Ceccon nella seconda vasca

Ceccon è partito in quinta corsia, tra il greco Christou, il più veloce in semifinale, e il polacco Masiuk che affiancava il recordman Usa Murphy. I tre rivali hanno avuto tempi di reazione più rapidi, ma il veneto aveva già tutto chiaro in testa dalla semifinale, in cui aveva capito di poter vincere con una giusta distribuzione delle energie (che avevano contribuito anche al bronzo della staffetta 4×100 sl).

A metà gara Murphy passa in 25”02, con 12 centesimi su Ceccon e Christou a 29: è già un duello ristretto all’americano e all’azzurro, che può intuire la sagoma dell’avversario in corsia 7, e attorno ai 45” è già primo con l’obiettivo di mantenere posizione e ritmo di bracciate. Non solo per l’oro. Al cinquantesimo secondo Ceccon è nettamente al comando, con la testa sulla linea del record mondiale. Poco più di un secondo e mezzo ed è finita: per l’Italia dello sport è un momento storico.

(reuters)

Ceccon: “Il mio obiettivo è ancora più in alto”

E’ misurato Thomas Ceccon dopo la gara, contiene l’emozione: “Devo ancora realizzare cosa è successo. Il 51”60 è un tempo “molto forte”. Sapevo che sarebbe bastato ripetere la semifinale di ieri, tenendo negli ultimi 15 metri: la verità è che anche ieri avrei potuto fare il record. Il record del mondo è qualcosa che in Italia abbiamo fatto in quattro (oltre a lui, Pellegrini, Lamberti e Calligaris ndr). E’ un achievement (ha studiato negli Stati Uniti insieme a Burdisso ndr)… un risultato che è “tanta roba” nella carriera di un atleta. In finale non avevo rivali, ma il mio obiettivo è ancora più in alto”. Evidente allusione alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Quadarella, quinto posto e lacrime

Simona Quadarella crolla nei 1500 stile libero, la specialità in cui era campionessa del mondo in carica. Quinta alla fine nella gara dei Mondiali di Budapest vinta dall’americana Katie Ledecky (15’30”15) davanti all’altra americana Katie Grimes (15’44”89) e all’australiana Lani Pallister (15’48”96). Una prova deludente, abbandonata nelle ambizioni già a metà gara con passaggi sempre più alti, e un tempo finale superiore anche a quelle ottenuto nelle batterie. Alla fine la romana, bronzo negli 800 sl a Tokyo, è amareggiata quando analizza la sua gara ai microfoni della Rai: “Non so cosa è successo, non ero io. Ero irriconoscibile. Mi sembra di vivere un incubo, stavo bene non come l’anno scorso a Tokyo quando non ero in buone condizioni”. Poi le lacrime: “Mi dispiace per mia madre, che è venuta qui a Budapest dopo tante difficoltà”.

Simona Quadarella

Simona Quadarella (ansa)

Martinenghi, un’altra finale nei 50 rana: c’è anche Cerasuolo

Dopo l’oro sui 100 rana, Nicolò Martinenghi conferma l’ottimo momento di forma accedendo alla finale dei 50 rana in cui è vicecampione mondiale in corta e bronzo europeo in carica: per lui il miglior tempo (26″56). In finale, con il quinto crono complessivo, anche Simone Cerasuolo (27″01).



Paltrinieri, buon esordio negli 800 sl

Gregorio Paltrinieri ha iniziato con il piede giusto il suo Mondiale a Budapest: ora la vasca, poi la sfida nelle acque libere del Lupa Lake. Il vice campione olimpico degli 800 sl si qualifica per la finale della specialità con il quarto crono (7’46″24), ottenuto vicendo la quinta batteria, 2″ più lenta della precedente, piegando al fotofinish la medaglia d’oro di Tokyo Bobby Finke (7’46″36). “Mi fa piacere il ruolo di capitano di questa nazionale che sta macinando grandi risultati – spiega il nuotatore emiliano – La finale sarà agguerrita siamo in tanti per tre posizioni sul podio”. Terzo tempo d’accesso per Gabriele Detti (7’46″08), miglior crono per l’ucraino Mychajlo Romancuk (7’44″75).

In mancanza del primatista italiano e bronzo olimpico in carica Federico Burdisso, che lo scorso aprile non trovò la qualifica nei trials, Alberto Razzetti lima il suo personale di otto centesimi (1’55″71) e approda alle semifinali dei 200 farfalla con il quinto crono; 11esimo e qualificato anche Giacomo Carini (1’56″38) in una serie di batterie dominata dall’ungherese Kristof Milak (1’54″10).

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