Economia

Polizia: infrastrutture critiche, 411 attacchi cyber «gravi» nel 2021 (+207%)

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«La pandemia non ci ha ancora lasciato. Anzi, proprio quando sembra affievolirsi un’emergenza che ci ha messi a dura prova, ci troviamo alle prese con una guerra terribile e vicina». Il direttore generale della Pubblica sicurezza, Lamberto Giannini, scandisce le parole nella festa del 170° anniversario della fondazione della Polizia di Stato. «Abbiamo rimodulato il nostro tradizionale impegno contro il crimine prevedendo, analizzando e intercettando quelle nuove dinamiche che l’emergenza pandemica ha innescato». Nel 2021, ricorda Giannini, ci sono state «oltre 16mila manifestazioni». Così come «grande è l’attenzione che stiamo rivolgendo alle nuove frontiere del crimine, sempre più orientato alla dimensione cyber».

Mattarella, sicurezza informatica è sfida, va raccolta

Un punto richiamato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio al capo della Polizia: «Il contrasto al terrorismo e la promozione della sicurezza informatica rappresentano ulteriori sfide, da raccogliere in collaborazione con le Forze di Polizia di altri Paesi» scrive il capo dello Stato. «Nella fase di rilancio del Paese – sottolinea ancora Mattarella -, risulta ora decisivo l’impegno affinché la ripresa economica, favorita dall’afflusso di ingenti risorse europee, non sia inficiata dai tentativi di infiltrazione criminale e da forme diffuse di illegalità. Essenziale in questa battaglia risulta la sinergia con le altre Forze di Polizia, le istituzioni locali e gli altri attori delle comunità locali, nell’ottica di una sicurezza partecipata».

Infrastrutture critiche: diramati 110.880 alert

Sono i numeri a raccontare il boom dei crimini informatici nel 2021. Senza ancora il conflitto russo-ucraino generatore di un aumento ulteriore degli attacchi on line. La sala operativa del Cnaipic (centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche) in capo alla Polizia Postale e delle Telecomunicazioni «ha gestito, a livello nazionale, 213 attacchi a sistemi informatici di strutture nazionali di rilievo strategico, 60 richieste di cooperazione nel circuito High Tech Crime Emergency e avviato 105 indagini con 31 persone indagate» si legge nellla documentazione ufficiale. «In netta crescita l’attività di prevenzione con la diramazione di 110.880 alert. Attraverso i Nosc (nuclei operativi sicurezza cibernetica), presso le articolazioni periferiche della Postale, il Cnaipic ha coordinato la gestione di ulteriori 5.296 attacchi a infrastrutture critiche, operatori di servizi essenziali, privati e aziende, indagando 170 persone».

Le tendenze: +35% di aumento degli attacchi

Gli agenti al comando di Ivano Gabrielli, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, hanno registrato nel 2021 un totale di casi di attacchi pari a 5.509. Riguardano le Ic-infrastrutture critiche, gli Ose (operatori di servizi essenziali) e le Pal (piccole amministrazioni locali), le aziende e i privati. L’incremento è del 35% rispetto al 2020 quando i casi trattati sono stati 4.091. Se si restringe l’analisi agli attacchi contro Ic, Ose e Pal, nel 2021 sono stati trattati 411 casi di attacchi cyber «gravi» rispetto ai 134 dell’anno 2020. L’incremento, considerato dalla Polizia di Stato «preoccupante», è del 207%, Nell’azione di repressione, per questi casi, lo scorso anno sono state indagate 62 persone rispetto alle 20 dell’anno precedente (+ 210%). Preoccupa non poco anche l’incremento delle incursioni di tipo ransomware con 256 attacchi gravi registrati nel 2021 contro i 220 dell’anno precedente.

Il boom del financial cybercrime

Da notare l’aumento del cosiddetto financial cybercrime. «Le statistiche fanno registrare 15.068 casi nazionali – scrive la Polizia di Stato – nonostante la difficoltà operativa di bloccare e recuperare le somme frodate, dirottate soprattutto verso paesi extraeuropei (Cina, Taiwan, Hong Kong), grazie alla versatilità della piattaforma OF2CEN (On line fraud cyber centre and expert network) per l’analisi e il contrasto avanzato delle frodi del settore, la Polizia Postale ha potuto bloccare e recuperare alla fonte 7.653.158,27 euro, su una movimentazione di 20.784.572,36». Più di un terzo, insomma, delle somme sottratte. Certo fa impressione il dato del 2020: a quella data i casi di financial cybercrime erano stati 4.294. Da un anno all’altro si sono più che triplicati. Inoltre, con la partecipazioni «a campagne internazionali ad alto impatto come Emma 7 (European money mule action), coordinata dal Servizio polizia postale e delle comunicazioni con la collaborazione di 21 paesi europei e di Europol, sono state identificate 356 persone in Europa e indagati 205 soggetti nel territorio nazionale. Le transazioni fraudolente sono state 411, per un totale di circa 19 milioni di euro, di cui quasi 12 bloccati e/o recuperati».

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