ServizioEdilizia
Le conclusioni: gli incentivi fiscali in materia di recupero e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio possono diventare – ove compatibili – strumento per politiche di rigenerazione urbana di più vasta portata
1′ di lettura
Gli incentivi fiscali in materia di recupero e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio possono diventare – ove compatibili – strumento per politiche di rigenerazione urbana di più vasta portata. In questo caso non si rivolgerebbero a singoli edifici ma a gruppi. Si tratterebbe, dunque, di interventi integrati territoriali in aree urbane ampie, dove far convergere la grande mole di risorse disponibili tra Pnrr e Pnc. È la conclusione del dossier «Le politiche di rigenerazione urbana: prospettive e possibili impatti», realizzato dal Servizio Studi della Camera in collaborazione con il Cresme, presentato il 15 giugno alla commissione Ambiente della Camera. «Il Rapporto – ha detto la presidente della commissione, Alessia Rotta (Pd) – è utile per fare il quadro degli strumenti, dei finanziamenti e delle norme esistenti e di quelli in arrivo, con l’obiettivo di tradurlo presto in una strategia».
More Stories
La Cassazione tutela chi occupa le case. “Pare un volantino dei centri sociali”
Orban duro sul gay pride: “Spettacolo ripugnante ordinato da Bruxelles”
Invitalia chiude il 2024 con utile gruppo di 22,1 milioni, Mattarella confermato ad