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Ucraina, Biden invia missili di precisione a Kiev, l’ira di Mosca. Slitta il sigillo alle sanzioni

La riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri dell’Ue, convocata per approvare il sesto pacchetto di sanzioni, è terminata e ora – a quanto si apprende – si attende una nuova convocazione. L’Ungheria ha chiesto di escludere il patriarca russo Kirill dalla lista delle sanzioni Ue e dunque si sarebbe aperta una nuova “trattativa” con Budapest. I tempi di convocazione della nuova riunione – spiega una fonte diplomatica – sono al momento difficili da prevedere e toccherà alla presidenza francese dettare i tempi della nuova chiama, non appena lo riterrà opportuno.

Joe Biden ha ufficializzato un “nuovo significativo pacchetto di aiuti” agli ucraini – fa sapere la Casa Bianca – che li “armera’ con nuove capacita’ e armamenti avanzati, compresi i sistemi Himars con le munizioni, per difendere il loro territorio dall’avanzata russa”. Il presidente Usa loda “il coraggio e la risolutezza degli ucraini nel difendere il loro paese e la loro democrazia contro l’aggressione russa” e ribadisce l’impegno a continuare a fornire armi a Kiev. Intanto continua l’avanzata russa nell’est dell’Ucraina con i soldati russi che sono entrati nel centro di Severodonetsk. E nessuno esclude la proposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di incontrare il presidente russo Vladimir Putin, ma dovrebbe essere finalizzato qualche documento, ha affermato il Cremlino citato da Interfax.

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La caduta di Severodonetsk, i russi entrano in centro

La clessidra scorre veloce a Severodonetsk. Ora dopo ora, il centro strategico per il controllo della regione di Lugansk scivola sempre di più nelle mani dei russi, che ormai controllano più di due terzi della città. Le truppe di Mosca sono entrate in centro per restarci, mentre quelle di Kiev arretrano per evitare l’accerchiamento. E per i circa 12 mila abitanti rimasti, abbandonare l’area urbana è ormai impossibile. “Gli scontri continuano. Il nemico ha raggiunto il centro di Severodonetsk e sta cercando di prendere piede”, ha riferito il portavoce del ministero della Difesa ucraino Oleksandr Motuzyanyk. “Il nemico – ha spiegato – ha concentrato lì le sue riserve per raggiungere il confine della regione. Il suo principale obiettivo tattico è prendere il pieno controllo della città”. Secondo il sindaco Oleksandr Stryuk, solo il 20% del territorio è ancora in mani ucraine e “viene difeso fieramente”, mentre il 60% è controllato dalla Russia e la parte restante della città è al momento “terra di nessuno”. Per annunciare la presa della città, ha detto il portavoce delle milizie separatiste di Lugansk, Andrei Marochko, manca poco. A rallentarla potrebbe essere però la riproposizione di uno scenario simile a quello dell’Azovstal a Mariupol.

LA NATO

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha annunciato a Washington che “nei prossimi giorni” convochera’ una riunione con i dirigenti di Svezia, Finlandia e Turchia per tentare di superare l’opposizione di Ankara all’ingresso dei due Paesi nordici nell’Alleanza. “Siamo in stretto contatto con la Turchia, un alleato importante in seno alla Nato, e con i due Paesi che hanno depositato la loro candidatura per entrare nella Nato, la Finlandia e la Svezia”, ha detto.

SCONTRO SUI MISSILI

Gli Usa forniranno all’Ucraina sistemi missilistici “più avanzati” per colpire “obiettivi strategici”, annuncia Biden. Il presidente americano si riferirebbe ai lanciatori Himars, che verrebbero forniti a Kiev con munizioni capaci di una gittata massima di 80 km. “Non stiamo incoraggiando l’Ucraina a colpire oltre i suoi confini”, specifica Biden. “Un fatto estremamente negativo”, la reazione del vice ministro degli Esteri russo, Serghiei Ryabkov, al nuovo pacchetto di sostegno militare degli Usa a Kiev. Ria Novosti scrive che Ryabkov “ha osservato che qualsiasi fornitura di armi a Kiev aumenta il rischio di uno scontro diretto tra Stati Uniti e Russia”. La fornitura Usa dei lanciarazzi multipli MLRS a Kiev rischierebbe di provocare un allargamento del conflitto con il coinvolgimento di Paesi terzi, ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, citato dalla Tass. “Le richieste di armi straniere da parte dell’Ucraina sono provocazioni che mirano a coinvolgere l’Occidente nel conflitto”, ha aggiunto il capo della diplomazia di Mosca. Intanto le forze nucleari russe stanno svolgendo esercitazioni nella provincia di Ivanovo, a nordest di Mosca: lo ha annunciato oggi il ministero della Difesa russo. La fregata Ammiraglio Golovko equipaggiata con armi ipersoniche entrerà in servizio nella Flotta settentrionale russa entro la fine di quest’anno: lo ha detto il comandante ammiraglio della Flotta, Alexander Moiseev. “Per favore, non si usi il grano, alimento di base, come arma di guerra”: è l’appello lanciato dal Papa.

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UNICEF, I BAMBINI LE PRIME VITTIME

Secondo l’Unicef, “quasi 100 giorni di guerra in Ucraina hanno avuto conseguenze devastanti per i bambini, di una portata e a una velocità mai viste dalla Seconda Guerra Mondiale: 3 milioni di bambini in Ucraina e oltre 2,2 milioni di bambini nei paesi che ospitano rifugiati hanno adesso bisogno di assistenza umanitaria”. Circa 2 bambini su 3 sono stati sfollati a causa dei combattimenti. Secondo le notizie verificate dall’Ohchr (l’Alto commissariato Onu per i diritti umani), ogni giorno in Ucraina in media più di 2 bambini vengono uccisi e oltre 4m feriti – la maggior parte in attacchi con armi esplosive in aree popolate.

‘NON ATTACCHEREMO LA RUSSIA’

L’Ucraina non ha intenzione di attaccare la Russia: lo ha detto il presidente Zelensky nel corso di un’intervista all’emittente Usa Newsmax TV commentando l’arrivo di nuove armi dagli Usa. “So che la gente negli Stati Uniti sta dicendo, o qualcuno alla Casa Bianca sta dicendo, che potremmo usarli (gli Himars, ndr) per attaccare la Russia. Non abbiamo intenzione di attaccare la Russia. Non siamo interessati alla Federazione Russa. Non stiamo combattendo sul loro territorio”. La posizione dell’Ucraina come “perimetro difensivo” per il mondo contro la Russia significa che Kiev non può “cedere” nulla, ha detto Zelensky durante un’intervista al sito di notizie americano Newsmax. “Non siamo pronti a cedere nessuno dei nostri territori, perché i nostri territori sono i nostri territori: è la nostra indipendenza, la nostra sovranità; questo è il problema”, ha aggiunto Zelensky riconoscendo che “ci sono alcune difficoltà con alcuni territori. Ci sono alcuni dettagli, ma tutte queste difficoltà potrebbero essere discusse e quelle discussioni sarebbero necessarie per fermare la guerra”. L’Ucraina sta perdendo dai 60 ai 100 soldati ogni giorno. “La situazione nell’est è molto difficile. Ogni giorno perdiamo dai 60 ai 100 soldati e contiamo qualcosa come 500 feriti in combattimento”, ha detto Zelensky.

Agenzia ANSA


Zelensky, perdiamo 60-100 soldati al giorno



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