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Ucraina, la bozza dei senatori 5 Stelle: «Stop a nuovi invii di armi»

di Renato Benedetto

Nel Movimento si lavora alla risoluzione in vista del voto del 21 giugno dopo le comunicazioni di Draghi. «Altri armamenti metterebbero a rischio la via diplomatica»

Impegnare il governo a «non procedere, stante l’attuale quadro bellico in atto, ad ulteriori invii di armamenti che metterebbero a serio rischio una de-escalation del conflitto pregiudicandone una soluzione diplomatica». È quanto prevede la bozza della mozione che i senatori del Movimento cinque stelle stanno preparando in vista del 21 giugno quando ci sarà la discussione in Parlamento con il presidente del Consiglio in vista del vertice europeo sull’Ucraina. Nelle prossime ore i parlamentari grillini dovranno trovare un accordo per la stesura finale in vista dell’incontro previsto per lunedì con il ministro Amendola, che punta invece a una risoluzione unitaria che non preveda uno stop all’invio di aiuti militari a Kiev.

Il testo

Nel testo dei senatori pentastellati è specificato che si «impegna il Governo a promuovere, alla luce dell’attuale situazione politico-militare, nelle opportune sedi europee, il consolidamento di un’azione diplomatica europea coordinata, volta a fornire nuovo impulso alle trattative di pace tra Ucraina e Russia al fine di giungere ad un immediato cessate il fuoco» ma anche a «promuovere per l’Unione Europea il ruolo di principale attore diplomatico e di garante del supporto economico, umanitario e sanitario al popolo ucraino». La premessa, nel documento, è cge «il conflitto in Ucraina dura ormai da oltre 100 giorni e sta assumendo sempre più le caratteristiche di una guerra di logoramento segnata dal mancato rispetto del diritto internazionale umanitario; il popolo ucraino sta difendendo strenuamente l’integrità territoriale del proprio Paese e sta combattendo per il proprio diritto all’autodeterminazione». Poi il punto sugli aiuti inviati finora: «Dallo scoppio del conflitto l’Unione Europea ha inviato forniture militari all’Ucraina per almeno 2 miliardi di euro; Stati Uniti e Regno Unito hanno inviato armi a Kiev rispettivamente per 4,6 miliardi e un miliardo di dollari ed hanno già deciso ulteriori e ancor più consistenti forniture (anche di armi a lunga gittata)». Anche dal nostro Paese: «L’Italia, in base a quanto disposto dall’art. 2-bis del decreto legge 25 febbraio 2022 n. 14 convertito con modificazioni dalla legge 5 aprile 2022 n.28 recante “Disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina”, ha già emanato 3 decreti ministeriali (Decreto 2 marzo 2022, Decreto 22 aprile 2022 e Decreto 10 maggio 2022) che hanno previsto l’invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari; il supporto fornito in questi mesi dall’Unione Europea all’Ucraina da un punto di vista economico e finanziario, nell’accoglienza dei profughi e nonché nel sostegno alla capacità ucraina di difesa, dovrà essere accompagnato da un rafforzamento dell’azione diplomatica vista l’urgenza che il perdurare del conflitto impone».

18 giugno 2022 (modifica il 18 giugno 2022 | 11:08)

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