A volte, di notte, sento i biscotti e il gelato che mi chiamano dalla cucina, con voci seducenti come un canto di sirena:
“Vieni da noi… te lo meriti…”
Le verdure, invece, tacciono.
Nessun fruscio, nessuna supplica.
Forse sono troppo dignitose per implorare — o forse hanno semplicemente rinunciato.
Un tempo nobili, ora dimenticate, giacciono nel cassetto del frigorifero, amare e rassegnate. Hanno assistito a troppi tradimenti: una carota pelata a metà, un cetriolo tagliato, abbandonati per tentazioni zuccherine.
Biscotti e gelato sono gli intrusi scintillanti degli spuntini notturni, rubano la scena mentre il broccolo osserva in silenzioso orrore.
Le verdure non competono più. Sorseggiano succo di cavolo nell’ombra e sussurrano:
“Ci abbiamo provato… ma come si fa a battere il gusto menta e cioccolato?”
Nel teatro delle voglie di mezzanotte, le verdure sono le comparse, sempre dietro le quinte, in attesa di una chiamata che non arriverà mai.