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Cisl: misure subito o sono a rischio un milione di posti di lavoro

L’Agenda di 12 punti

L’escalation dei prezzi va arginata per il sindacato con un price-cap europeo sul gas, un Recovery Plan per la sovranità energetica e con sostegni a imprese e famiglie

di Giorgio Pogliotti

Il segretario nazionale della Cisl Luigi Sbarra

3′ di lettura

«Un milione di posti di lavoro in tutti i settori sono a rischio per l’escalation dei prezzi energetici»: l’allarme è lanciato dalla Cisl che chiede «misure d’urgenza per spengere subito l’incendio». A livello europeo «serve un price-cap sul gas russo, occorre realizzare un nuovo Recovery Plan che punti alla sovranità energetica continentale, bisogna rifinanziare il Fondo Sure e applicare una minimum tax alle multinazionali». Sul piano nazionale, per la Cisl serve subito un nuovo decreto che assicuri sostegni a imprese e famiglie, lavoratori e pensionati».

Programma in 12 punti

In conferenza stampa, il leader della Cisl, Luigi Sbarra ha presentato un programma in 12 punti per «rilanciare lavoro e coesione, investimenti e produttività, inclusione e politiche sociali, contrattazione e partecipazione». La piattaforma Ripartire insieme, l’Agenda Cisl per il nuovo Governo è una «road map che consegniamo a chi sarà chiamato a guidare il Paese dopo il 25 settembre, nella consapevolezza che per realizzare innovazioni stabili ed eque bisogna lavorare in un clima di concertazione e corresponsabilità sociale».

Chiesta al Governo nuova cassa integrazione scontata

Ma iniziamo dall’attuale Governo che sta preparando il decreto Aiuti Ter. La Cisl chiede di mettere in campo «una nuova cassa integrazione scontata per le aziende che non licenziano. Un’integrazione al reddito delle persone, un tetto sociale al costo dell’elettricità, l’azzeramento Iva sugli acquisti di beni di largo consumo per le fasce deboli. Vanno poi accelerati gli investimenti sulle infrastrutture energetiche a partire da rigassificatori, termovalizzatori, maggiore estrazione di gas, combustibili verdi , rinnovabili».

No all’alibi risorse

Il tema delle risorse disponibili per Sbarra «non può diventare un alibi: si alzi ulteriormente il prelievo sugli extra profitti, si redistribuisca l’extra gettito IVA, si reinvestano risorse allocate su decreti inattuati e si valuti, ove necessario, anche uno scostamento». Il numero uno della Cisl lancia un monito al Governo perché «quello che non mettiamo oggi sulla coesione, rischiamo di pagarlo domani moltiplicato per tre in termini di spesa asistenziale».

Pensioni: uscite con quota 41 o 62 anni

Tra le priorità dell’agenda Cisl figura la previdenza, che «va riformata su criteri di sostenibilità sociale, flessibilità in uscita, maggiore inclusività per giovani e donne». In vista della prossima legge di Bilancio, la proposta del sindacato è quella di garantire ai lavoratori la possibilità di uscire con 41 anni di contributi, o a partire dai 62 anni di età.

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