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Dubbi dentro a M5s. Ma Conte per ora frena: “Sosteniamo il governo Draghi”

Il giorno dopo la scissione di Luigi Di Maio, mentre in Aula nasce il gruppo Insieme per il Futuro che fa capo al ministro degli Esteri, il presidente della Camera Roberto Fico accusa: “La scissione è un’operazione di potere e non politica, che è cosa diversa. Ed è stata usata con una strumentalità senza precedenti”. Anche l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino è critica nei confronti della scelta di Di Maio. “Come ho sempre detto – sottolinea – la mia casa politica è quella del Movimento 5 Stelle e, finché ci sarà un’idea condivisa di futuro, questa continuerà ad essere”. “Ieri – scrive – Luigi Di Maio e diversi parlamentari hanno fatto una scelta che non condivido assolutamente, ma che non cancella quanto fatto e vissuto insieme in tutti questi anni. Che, nel bene e nel male, ci ha portato ad essere ciò che siamo”.

Il leader del M5s Giuseppe Conte – intanto – assicura il proprio appoggio al governo Draghi. “Il sostegno a Draghi non è in discussione”, ha detto Conte parlando con i cronisti fuori dalla sede del partito. “Il Movimento rimarrà la prima forza politica ad occuparsi di tutti quei temi, dalla giustizia sociale alla transizione ecologica, che fanno parte dell’ossatura del Movimento 5 stelle”.

Tra le fila pentastellate, però, cresce la voglia di dare un segnale all’esterno e di discontinuità dopo l’addio pesante di Di Maio. Lo stesso Conte non si nasconde il problema: “Noi nel governo ci siamo e ci saremo fino a che saremo in grado di tutelare gli interessi dei cittadini e continuare le nostre battaglie” avverte il presidente prefigurando al prossimo incontro – “un confronto in settimana” – con Draghi, una serie di nuovi paletti per garantire il sostegno dei 5 stelle al governo. Conte intanto incassa il sostegno di Roberto Fico, visita di ‘prestigio’ nella giornata di oggi. Il presidente della Camera è infatti uno dei pochi veri “testimonial” del Movimento delle “origini” con un rilevante peso istituzionale. Fico e Conte si lasciano volentieri fotografare insieme, per un veloce spuntino consumato a pochi passi dalla sede di Via Campo Marzio accompagnati dallo stato maggiore pentastellato: Vito Crimi e Paola Taverna, Roberta Lombardi, Mario Turco e Nunzia Catalfo, tra gli altri.

E in quella pausa sia Fico che Conte provano a smussare le frizioni già emerse sulla tenuta del sostegno al governo. A provocare il dibattito il suo ex viceministro allo Sviluppo, Stefano Buffagni. “Restare nel governo? Valutiamo, vediamo, ci dobbiamo riflettere non vi pare? Secondo me sarà uno dei tanti temi da affrontare” dichiara il deputato ai cronisti che lo incrociano davanti alla sede 5s. Negli uffici del Movimento il parlamentare avrebbe fatto le stesse pressioni con Conte e i suoi colleghi di partito. Scoppia il finimondo: a stretto giro Stefano Patuanelli, capodelegazione al governo, la viceministra Alessandra Todde ed altri esponenti che hanno lasciato la riunione negano con forza la volontà di abbandonare l’esecutivo. Una nota dello staff di Conte, dello stesso Buffagni e dei presenti al vertice di via Campo Marzio nega che siano volati gli stracci. Poi anche Conte smentisce in tutte le salse l’intenzione di voler strappare con Draghi: “assolutamente non metterò in discussione il nostro sostegno al governo”. Non intende chiedere la testa del ministro: “Lascerei che Di Maio si interroghi con la propria coscienza e decida, io non chiederò le sue dimissioni” come vorrebbero le regole M5s. E’ quasi più duro Fico con Di Maio, suo antico antagonista. “La scissione è un’operazione di potere e non politica, che è cosa diversa”.

Ma Fico prova a voltare pagina: “Per me la scissione che è avvenuta ieri è già il passato. Ci sono tanti temi da trattare. Le scissioni sono il grande classico della politica e una grande banalità della politica. Una banalità che allontana i cittadini dalle Istituzioni”. E per voltare pagina parla di nuove iniziative, a partire dalla Campania nei prossimi giorni. Dove però, mentre si vocifera di nuovi addii al M5s di esponenti di primo calibro, succede che tutto il gruppo consiliare del M5s di Pomigliano d’Arco abbia deciso di seguire il ministro passando a “Insieme per il futuro”. Anche a livello regionale potrebbe passare con Di Maio la capogruppo 5s e vicepresidente del Consiglio regionale Valeria Ciarambino. Con Di Maio in Campania “non c’è nessuna competizione, non c’era neanche prima perché siamo in collegi diversi. E’ una stupidaggine”, sottolinea Fico che annuncia a breve una riunione degli eletti in Campania “che incontriamo per risolvere i problemi dei cittadini”. In serata c’è poi da affrontare lo scoglio dei parlamentari, quelli rimasti: sta a Conte convincerli di aver fatto la scelta giusta. Sta a lui frenare possibili nuove emorragie. D’altra parte il partito dell’uno vale uno ora litiga anche sul suo contrario: “che uno non può valere uno l’ho detto io per primo ed è stato un elemento quasi di rottura in una comunità che dagli albori diceva l’opposto” rivendica, il giorno dopo Di Maio anche Giuseppe Conte.

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