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Due cittadini britannici e uno marocchino, che combattevano per l’esercito ucraino, sono stati condannati a morte da un tribunale filorusso della repubblica autoproclamata di Donetsk 

Giovedì un tribunale di un territorio controllato dai russi nella repubblica autoproclamata di Donetsk ha condannato a morte tre persone – due cittadini britannici, Aiden Aslin e Shaun Pinner, e un cittadino marocchino, Brahim Saaudun – che combattevano contro la Russia insieme all’esercito ucraino. Aslin e Pinner erano stati arrestati lo scorso aprile a Mariupol durante la battaglia per il controllo della città, Saaudun invece era stato arrestato lo scorso marzo nell’est dell’Ucraina. Sono stati accusati, e per questo condannati, di essere mercenari e colpevoli di vari reati, tra cui quello di terrorismo. I tre sostengono invece di essere soldati regolari dell’esercito ucraino, e per questo protetti dalla Convenzione di Ginevra, che impedisce agli stati di perseguire i prigionieri di guerra per la partecipazione al conflitto.

Il processo che li riguarda – tenuto da un tribunale non riconosciuto a livello internazionale – è durato giorni ed è stato concepito probabilmente come risposta ai processi per crimini di guerra contro i soldati russi che si stanno svolgendo in Ucraina. Non è da escludere che la condanna sia un modo per fare pressioni sul Regno Unito e cercare di ottenere concessioni di qualche tipo. Nel frattempo Aslin, Pinner e Saaudun hanno un mese di tempo per fare appello contro la sentenza: se verrà accolto, anziché venire condannati a morte potrebbero essere condannati all’ergastolo o a 25 anni di carcere.

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