“La bestia”

“La bestia” e’ un’opera provocante e che sa trarre energia da se stessa. Siamo in Francia in epoca moderna e il marchese De l’Esperance cerca di riacquistare uno status di nobiltà perduta combinando il matrimonio di suo figlio con Lucy Broadhurst, secondo il volere del padre di lei. La giovane ragazza, giunta con la zia presso il castello del marchese, rivive in sogno le avventure di una donna del passato, Romilda (interpretata da una superlativa Sirpa Lane), costretta a doversi misurare con una bestia nel bosco, provando a trarla in inganno con il fascino della seduzione. Il film e’ chiaramente conturbante e riprende temi carissimi a Sigmund Freud (su tutti, l’indagine del piacere erotico, analizzato nel testo “Al di la’ del principio di piacere” dal padre della psicoanalisi). La masturbazione e la nostalgia sono i due caposaldi che tengono insieme la trama della vicenda, in un orizzonte intellettuale che si avvicina ai lati più oscuri della poesia, quelli che Holderlin definiva come il sacro accecante. Inseriamo “La bestia” di W. Borowczyk in un filone che comprende opere come “Malizia” con Laura Antonelli e “Brutti, sporchi e cattivi” di Ettore Scola, per il carattere volutamente ambiguo e antisociale dato alla forza della sessualità. I giovani dovrebbero guardare questo film per imparare che il mondo dell’erotismo va vissuto con le giuste proporzioni di significato in relazione alle varie fasi della vita perché si tratta di un elemento che può salvarci come ucciderci per la sua potenza.

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