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Mare, montagna, buon cibo: tutte le possibilità delle vacanza in camper

Fino a non molto tempo fa, la vacanza in camper richiamava vita spartana e frugalità, ma questa definizione oggi è quanto mai anacronistica: si tratta infatti di un’esperienza di fascia medio alta, perché i mezzi costano, così come le aree di sosta e i campeggi, per non parlare del carburante. Quello dei camperisti è un mondo complesso che si evolve grazie alla più moderna tecnologia, basato sulla passione e la capacità di organizzazione di chi, più che una modalità di trascorrere il tempo libero, ne fa una filosofia di vita.

Da Nord a Sud, l’Italia è piena di itinerari ideali da percorrere su quattro ruote e una delle destinazioni ultimamente riscoperte è il Molise, regione che dal mare alle colline, passando per piccoli borghi arroccati e antichi tratturi, offre veramente di tutto agli amanti della vita all’aria aperta. La costa in soli 35 chilometri regala spiagge bianche, acque cristalline e gioielli come il borgo marinaro di Termoli, con le sue antiche mura a picco sul mare.

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“Alla fine – spiega Gloria Oppici, responsabile del Salone del Camper, uno dei principali eventi internazionali di settore, a Fiere di Parma dal 10 al 18 settembre 2022 – è quasi sempre il mare la destinazione finale. Una delle motivazioni principali della scelta di fare una vacanza in camper, del resto, è quella di stare a contatto con la natura”. Assocamp, l’Associazione Nazionale Operatori Veicoli Ricreazionali e Articoli per il Campeggio, consiglia in questo senso anche la Sardegna, con le spiagge di Is Arutas e Is Arenas, poco note e molto amate dai camperisti per la tranquillità. Anche l’area nei dintorni offre tappe suggestive, una su tutte i fenicotteri al tramonto sul Lago Cabras.

Molti camperisti vanno alla ricerca di percorsi enogastronomici, fattore fortemente premiante in questo tipo di vacanza, avendo la possibilità di fare scorta di prodotti tipici locali, acquistati a chilometro zero, e di cucinarli direttamente per sé durante il viaggio. La Strada dei vini e dei sapori del Friuli Venezia Giulia, per esempio, propone itinerari curiosi per conoscere la regione attraverso le sue eccellenze e tipicità: uno su tutti è il Nature bathing, rigenerante camminata a piedi nudi tra le vigne per scoprire i segreti delle viti assieme ai vignaioli, da concludere con una degustazione in cantina in abbinamento a prodotti del territorio.

Rispetto ad altri Paesi europei, in Italia il trend della vacanza in camper è esploso relativamente tardi, ma cresce in modo esponenziale: nel 2021 sono stati venduti circa 7300 veicoli ricreazionali, segnando un 12% rispetto allo scorso anno (dati Assocamp). “Il fenomeno – continua Oppici – interessa per lo più professionisti di target medio alto, giovani dai 35 ai 44 anni che si sono avvicinati, con la pandemia, al desiderio di una vacanza più libera: ti fermi nel luogo che ami e alle quattro tiri fuori il surf perché c’è l’onda perfetta, oppure ti sposti verso la montagna perché sei un’escursionista che fa trekking”.



Perfetta, per gli amanti dello sport, è la costa di Vieste, in Puglia, soprattutto per la pratica del kitesurf. L’area è anche ricca di piccoli borghi da scoprire, e lo stesso discorso vale, nel siracusano, per Portopalo di Capo Passero, paradiso per vele di vario genere a poche centinaia di chilometri dalle coste africane.

Altro fattore da non sottovalutare è la possibilità di portare in camper la bicicletta: il ciclismo è infatti uno degli sport maggiormente in crescita nel nostro Paese e basta dare uno sguardo ai mezzi che corrono in autostrada per notare che quasi tutti hanno tre o quattro bici legate dietro, una per ogni membro della famiglia.

“La vacanza in camper offre intimità, sia per la coppia che per i genitori con i figli”, continua Oppici. “Le nostre case sono dormitori, ci si incrocia in alcuni momenti della giornata ma poi ognuno fa vita per conto proprio. Il camper permette di stare insieme, a contatto per un tempo prolungato: è una vacanza che va fatta con buoni amici, in una coppia solida o in una famiglia affiatata, perché nell’equipaggio ognuno ha un ruolo e tutti devono rispettarlo”. Tra i principali sostenitori delle vacanze di questo tipo ci sono infatti i bambini, che prendendo parte all’avventura maturano un ruolo familiare, vivendo con emozione il ruolo che viene loro assegnato “a bordo”. Altra categoria che beneficia di questo tipo di esperienza è quella degli animali da compagnia, che a bordo di un camper possono seguire il padrone senza problemi.

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Le motivazioni che rendono una persona camperista sono insomma oggi molto diverse rispetto a quelle di ieri e fanno rima con empatia, amore per la vita e i suoi piaceri, ricerca di sé. Sarà per questo che le località meno conosciute vanno per la maggiore. “Molte persone scelgono ad esempio di visitare le grandi città in camper, fermandosi nell’entroterra, in un posto che è sicuramente meno caotico ma dove poi puoi scoprire direttamente la popolazione locale: cercano un contatto vero con i territori”.

Quella in camper è la vacanza più esperienziale che si possa fare, l’unica che costringa a trascorrere un gran numero di ore fuori, all’aria aperta, e gli italiani questo lo capiscono e lo apprezzano ogni anno di più. Degli 8000 nuovi mezzi immatricolati quest’anno, il van è il modello più utilizzato, perfetto per essere usato come seconda auto e quindi più flessibile rispetto a un mansardato tradizionale, che ha delle dimensioni importanti. Completamente diversa la situazione in Paesi come Inghilterra, Olanda e Norvegia, dove vanno molto i caravan, ovvero le casette su due ruote da agganciare e trascinare con l’auto.

“Il nostro – conclude Oppici – è un mercato con caratteristiche particolari e la produzione industriale di questi mezzi viene tutta fatta in Italia. Indipendentemente dalla proprietà del gruppo, sono le fabbriche italiane a costruire. La qualità del prodotto Made in Italy spinge i produttori internazionali a scegliere l’Italia, riconoscendo il nostro primato nella cura della produzione”.


I presupposti per diventare un Paese di camperisti insomma ci sono tutti. Non resta che rifornire la cambusa dei cinque prodotti essenziali – zucchero, sale, caffè, olio, aceto – e partire.

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