“Mary Shelley”

“Mary Shelley” (2018) e’ un’opera ricca di significato morale e chiavi di lettura aperte all’interpretazione. Rivediamo l’esistenza di una delle più grandi menti della storia moderna, la donna che realizzo’ il suo capolavoro letterario quasi per caso, in una notte trascorsa al riparo da un violento temporale in casa di Lord Byron, insieme ad altre illustri personalità, tra cui il marito, Percy B. Shelley. Il film non è solo il racconto della nascita di “Frankenstein”, il romanzo che sconvolge il genere horror in ogni sua forma di espressione artistica: si parla di ricerca del proprio io attraverso la conoscenza dell’altro e del valore della parola come mezzo per legarsi al nuovo e alle esperienze che ancora vanno conquistate. Inseriamo questo lungometraggio di Haifaa al-Mansour in un filone che comprende opere come “Yes Man” con Jim Carrey e il primo “Jumanji”(interprete principale un indimenticabile Robin Williams). I giovani dovrebbero vedere “Mary Shelley” per osservare il proprio carattere e le rispettive tendenze e passioni come un’opportunità per andare incontro alle diversità, crescere e non coltivare se stessi senza il confronto con il mondo esterno, per dare all’animo una vera vita, come quella che Victor Frankenstein immagina per la sua creatura.

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