Economia

Nadal si ritira per l’infortunio agli addominali. Kyrgios in finale a Wimbledon

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Tennis

Lo spagnolo lascia per il problema già presente nei quarti con Fritz. Domani l’altra semifinale Djokovic-Norrie. Tra le donne, Jabeur in finale: è la prima volta di un’africana

di Eliana Di Caro

(Afp)

3′ di lettura

Rafa Nadal non giocherà la semifinale a Wimbledon con Nick Kyrgios, attesa per venerdì. La notizia è stata annunciata dallo stesso tennista spagnolo che ha convocato una conferenza stampa. “Ci ho pensato tanto, non ha senso continuare a giocare. Ieri ho sofferto, non posso fare un movimento normale per servire”. Il riferimento è alla lesione agli addominali, esplicitamente confermata, che ha condizionato la gara dei quarti con Taylor Fritz, vinta giovedì 7-6 al quinto set dopo oltre quattro ore. “Il mio infortunio potrebbe solo peggiorare – ha aggiunto Nadal – e ho preso la decisione che vi ho appena detto perché in questo stato sarebbe impossibile vincere due incontri. Non posso rischiare di rimanere fermo per due o tre mesi. Per me è stata una scelta difficile, è dura, ma devo conviverci. Sono molto triste, e non aggiungo altro”. Lo spagnolo ha poi specificato che serviranno tre o quattro settimane prima di poter tornare al calendario normale. L’idea è di riprendere a Montreal, in programma il 7 agosto.

Kyrgios aspetta dunque il vincente dell’altra semifinale tra il campione in carica Novak Djokovic e il beniamino di casa Cameron Norrie, in programma domani alle 14,30.

Ons Jabeur . (Photo by SEBASTIEN BOZON / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

Le semifinali femminili

Ma questo è stato anche il giorno dei due match femminili: la tunisina Ons Jabeur, 28 anni il prossimo 28 agosto, è la prima africana, e prima araba, a conquistare la finale sull’erba inglese nella storia del tennis. Ha avuto la meglio in tre set contro la tedesca Tatjana Maria, quasi 35 anni e madre di due figlie (la seconda avuta nell’aprile 2021) che a sorpresa aveva vinto contro la testa di serie numero 5 Maria Sakkari e poi con Jelena Ostapenko.

Jabeur, numero 2 del ranking, in crescita costante negli ultimi anni (era 77esima nel 2019, 31esima nel 2020, decima nel 2021), nel 2022 campionessa a Madrid e Berlino, oltre che finalista a Roma, è una tennista in un certo senso inclassificabile: ha un gioco vario e imprevedibile, alterna palle corte a buoni affondi; non ha una superficie prediletta, non disdegna affatto le chiusure a rete (come ha fatto vedere in questa semifinale). Dopo aver portato a casa il primo set per 6-2, ha subìto il ritorno di Maria il cui gioco si presta all’erba: nel corso della sua carriera ha vinto quattro tornei nel doppio, ama dunque il serve and volley e, nonostante sia solo numero 103 della classifica Wta, le sue discese a rete – propiziate da servizi aggressivi e insidiosi colpi tagliati – le hanno fruttato il 6-3 nel secondo set. Ma il terzo e decisivo parziale ha decretato la superiorità di Jabeur, che si è fatta trovare pronta sul passante (ne ha fatti diversi incrociati stretti) e ha chiuso agevolmente 6-1.

Jabeur e Maria insieme alla fine del match

Tra gli applausi del pubblico, al termine del match la tunisina ha voluto condividere il saluto con l’avversaria e grande amica Tatjana, per la quale ha avuto parole di ammirazione. E poi ha sottolineato l’atmosfera nel suo Paese in questo momento, consapevole di essere un esempio e un punto di riferimento: “Sono orgogliosa di essere una donna tunisina, qui oggi. In Tunisia so che in tanti saranno pazzi di gioia. Cerco di essere una fonte di ispirazione per quante più persone possibile, vorrei vedere più tennisti arabi e africani nel circuito”.Jabeur affronterà sabato in finale Elena Rybakina, 23 anni e numero 23 del mondo, che ha dominato la sfida con Simona Halep, vinta in meno di un’ora e venti minuti con potenti dritti e approfittando degli errori dell’avversaria (a cominciare da ben nove doppi falli). Anche per Rybakina, nata a Mosca ma dal 2018 in campo per la bandiera kazaka, è la prima finale di uno Slam.

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