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Pronta la turbina di Gazprom. Zelensky: “Sanzioni violate”




19 Luglio 2022 – 06:00




Il Canada manda il pezzo in Germania per poi finire in Russia. Per i tedeschi è in gioco la salvezza energetica




Pronta la turbina di Gazprom. Zelensky:





Mantenendo fede all’annuncio dei giorni scorsi, il governo del Canada ha rispedito in Germania la turbina del gasdotto Nord Stream che Siemens Deutschland aveva inviato a Siemens Canada per riparazioni. La turbina, ha scritto il russo Kommersant, verrà inviata via mare in Finlandia, quindi via terra in territorio russo. Quando l’operazione sarà completata il governo tedesco tirerà un sospiro di sollievo: dallo scorso giugno il colosso energetico russo Gazprom ha circa dimezzato il volume di gas pompato nelle pipeline diretta russo-tedesca lamentando il malfunzionamento di un compressore per la mancata restituzione della turbina a marchio Siemens. Peggio ancora, dalla scorsa settimana i russi hanno interrotto il flusso di metano nella pipeline per lavori di manutenzione.

Già preoccupati per lo scarso afflusso di gas, i tedeschi temano che Gazprom decida comunque di non riaprire il rubinetto. Gazprom conta sul fatto che il Gruppo Siemens adempia incondizionatamente ai suoi obblighi per quanto riguarda la manutenzione dei motori delle turbine a gas, da cui dipende il funzionamento affidabile del gasdotto Nord Stream e la fornitura di gas naturale ai consumatori europei”, ha sibilato sabato scorso il gruppo russo facendo tremare i polsi al governo del cancelliere Olaf Scholz. Gazprom anche reso noto che le forniture russe alla Cina sono crescite del 63,4% nella prima metà del 2022.

A togliere le castagne dal fuoco al leader socialdemocratico e a migliaia di industriali che temono un inverno con gli impianti spenti perché il metano sarà riservato alle abitazioni private è invece intervenuto l’esecutivo canadese. Dietro alle insistenze di Berlino e al sostanziale nulla osta della Commissione Ue, il governo del primo ministro Justin Trudeau ha permesso il rientro della turbina in barba alle sanzioni antirusse. Domenica i primi manifestanti pro-Ucraina hanno protestato davanti a Parliament Hill a Ottawa ricordando che l’arrendevolezza verso la Russia mette a repentaglio l’incolumità dell’Ucraina.

Contrarissimo all’invio della turbina si è detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un colloquio telefonico con Trudeau durante il quale ha spiegato che Kiev non accetterà mai la decisione di Ottawa di sospendere anche solo temporaneamente le sanzioni. Tanto più che la decisione canadese è maturata nelle ore in cui gli attacchi russi contro la popolazione civile ucraina si sono fatti più violenti e mortiferi. “La posizione internazionale sulle sanzioni deve essere di principio”, ha scritto Zelensky su Twitter. “Dopo gli attacchi terroristici a Vinnytsia, Mykolaiv, Chasiv Yar, ecc. la pressione deve essere aumentata, non diminuita”.

Anche il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba, ha spiegato che indietreggiare e assecondare le richieste di Vladimir Putin non funzionerà, è una trappola. Parlando ai suoi omologhi riuniti a Bruxelles, Kuleba ha affermato che il vero obiettivo di Putin è l’impoverimento dell’Europa. Vuole mettere l’opinione pubblica contro i governi in carica, nella speranza di sostituirli con forze radicali più favorevoli alla Russia.

Mentre con un orecchio ascolta Kuleba, con l’altro la Germania resta ben sintonizzata sui desiderata di Gazprom. E una portavoce del ministero dell’Economia tedesco ha confermato che l’obiettivo di Berlino è una riconsegna rapida alla Russia di una turbina per il Nord Stream per rimuovere il pretesto della riduzione delle forniture di gas alla Germania. La portavoce non ha chiarito dove si trovi la turbina per ragioni di sicurezza. Se cade l’opzione della pace con Gazprom, alla Germania non resta che fare affidamento ai piani di emergenza energetica già approntati dal governo federale.























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