Economia

Superbonus oltre 30 miliardi. Le imprese: impianto incentivi non è in discussione

Bonus edilizi

In base ai dati dell’Enea a fine aprile il totale degli investimenti ammessi alla detrazione del 110% ammontava a 27,4 miliardi di euro, con detrazioni a carico dello Stato previste a fine lavori per oltre 30 miliardi

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3′ di lettura

I conti del Superbonus diventano sempre più consistenti. A fine aprile il totale degli investimenti ammessi alla detrazione del 110% ammontava a 27,4 miliardi di euro, con detrazioni a carico dello Stato previste a fine lavori per oltre 30 miliardi. Il conto lo ha fatto l’Enea, che ha verificato le 155.543 asseverazioni arrivate alla fine del mese scorso. Ma sull’incentivo edilizio che attira sempre di più, grazie anche alla proroga a fine settembre dei termini per le villette, pesano le polemiche che alimentano il “clima di incertezza” denunciato dai costruttori. È di ieri il botta e risposta tra il M5S e il premier Mario Draghi. Con quest’ultimo che ha ribadito la contrarietà al superbonus del 110% per via dei costi di efficientamenti e ristrutturazioni «che sono triplicati». E i Cinquestelle, da sempre sponsor della misura, che ha bollato come «irricevibile» la critica.

Ance: da incertezza a rischio migliaia di lavori

«Cittadini e imprese sono preoccupati per questo clima di incertezza che regna intorno al Superbonus 110% e che rischia di bloccare migliaia di lavori già partiti o in procinto di partire, creare enormi contenziosi e di far fallire centinaia di operatori», denuncia il presidente dell’Ance Gabriele Buia, secondo cui «non è possibile rimettere continuamente in discussione norme già in vigore». Buia chiede «un chiarimento e un intervento da parte del Governo per evitare il caos». Anche perché i dati «dimostrano chiaramente» che la gran parte delle irregolarità «riguarda altri bonus» che finora non erano regolamentati.

Orsini (Confindustria): impianto incentivi non in discussione

L’impianto delle agevolazioni edilizie «non è in discussione» per Confindustria. «È evidente a tutti che il tema dei bonus edilizi continui ad essere un nervo scoperto del dibattito politico, e non solo. D’altro canto – aggiunge Orsini – si tratta di misure che hanno subito, negli ultimi mesi, continui rimaneggiamenti, per contemperare l’esigenza di frenarne alcune distorsioni, con quella di mantenere strumenti di incentivo che stanno rappresentando un volano per l’economia del Paese e che rivestono un ruolo cruciale nell’attuazione del Pnrr» incalza il vice presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, responsabile per il credito, il fisco e la finanza nel corso di un webinar organizzato da Unisubria. «Ma, al netto del dialogo costante con il Governo e del confronto sulle criticità a cui siamo sempre disponibili aggiunge – vale la pena, oggi, ribadire che l’impianto delle agevolazioni, come definito dall’ultima Legge di Bilancio, non è in discussione: il Piano è confermato e continuerà a funzionare secondo i tempi previsti e le modalità di decalage stabilite. Ho personalmente ricevuto rassicurazioni su questo e, d’altro canto, non sarebbe accettabile un radicale ripensamento in corso d’opera».

Confesercenti: importanti controindicazioni

Di altro avviso è Anama Confesercenti, secondo cui la misura è nata con buone intenzioni ma poi «ha avuto controindicazioni importanti» come l’aumento dei costi dei materiali che si abbatte sia sulle imprese che sui proprietari di casa. Quindi bisognerebbe ripensare le modalità operative del bonus, senza andare contro la logica degli incentivi, ma rendendoli strutturali per evitare la corsa ai lavori e il conseguente aumento incontrollato dei prezzi. Anama propone, ad esempio, di fissare una quota a carico di chi promuove i lavori, che sarebbe così stimolato ad evitare di pagare di più.

I dati dell’Enea

Intanto, in base ai dati arrivati all’Enea, sono gli edifici unifamiliari ad aver presentato la maggior parte delle richieste di adesione al Superbonus: hanno presentato 81.973 asseverazioni, per investimenti complessivi pari a 9,2 miliardi di euro, con un investimento medio di 112.320 euro per unità. I condomini hanno presentato 24.263 asseverazioni, per investimenti pari a 13,4 miliardi di euro, il 65% circa dei quali già realizzato. L’investimento medio è di 553.386 euro. Infine, le unità immobiliari funzionalmente indipendenti hanno presentato 49.303 asseverazioni per investimenti totali pari a 4,8 miliardi di euro. L’investimento medio è in questo caso di 97.575 euro.

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